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Crollano gli stipendi dei banchieri

La retribuzione media degli stipendi dei top manager è scesa del 57%, ma nella classifica c’è chi sale del 500%. Profumo – 62%, Passera recupera sul 2008.

IL CROLLO – La crisi finanziaria mondiale  ha colpito duramente  anche gli stipendi dei top banker  americani ed europei, i quali nel 2009  hanno visto decurtato   la loro retribuzione in media del 57. E’ quanto emerso  da un’analisi del Financial Times condotta su 17 istituti, che rivela come lo stipendio medio dei top manager sia sceso dai 14 milioni di dollari dell’anno precedente ai 6 milioni del 2009.
Ma i tagli non sono stati omogenei. Al top della lista c’è infatti   il presidente e amministratore delegato della banca statunitense Wells Fargo (tra i pochi istituti rafforzati dopo la crisi) , John Stumpf, che nel 2009 ha percepito 18,7 milioni di dollari con un incremento del 107% rispetto all’anno precedente, seguito da Brady Dougan, numero uno del Credit Suisse che ha messo a segno un eclatante +570% a 17,6 milioni di dollari e dal numero uno di Deutsche Bank Josef Ackermann (+553% a 13,2 milioni).
Il più “povero” dei manager è il numero uno della Goldman Sachs, Lloyd Blannkfein, che lo scorso anno ha incassato ‘appena’ 862.657 dollari con un calo del 98%.

GLI ITALIANI – Due i banchieri italiani presenti nella rilevazione: l’ad di Unicredit Alessandro Profumo, che registra un taglio della busta paga in linea con il mercato (da 15,97 milioni di dollari a 6,01, -62%), e Corrado Passera, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, che invece fra il 2008 e il 2009 aumentare il suo stipendio da 4,47 a 5,29 milioni di dollari (+18%).
Per il Financial Times  Profumo "e’ riuscito a riguadagnare posizioni, dopo che le azioni Unicredit avevano perso l’85 per cento del valore" e oggi "ha nuovi azionisti libici e di Abu Dhabi che lo sostengono". Quanto a Passera, invece, il quotidiano ricorda che Intesa Sanpaolo "e’ andata avanti nella crisi con una facilità  invidiabile, grazie al basso livello di prestiti al consumo", ma "ha 30 miliardi di titoli sovrani in scadenza nei prossimi dodici mesi, la cifra più  alta di qualsiasi banca europea".

24/08/2010 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Redazione