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Ripresa gobale in corso. Fmi petrolio e prezzi alimentari preoccupano

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I prezzi delle materie prime sono rapidamente tornati a livelli alti. È quanto afferma l’Fmi nella bozza del World Economic Outlook.

OUTLOOK. Il Fondo monetario internazionale nel consueto outlook, ha ribadito che la ripresa economica mondiale è evidente. Gli elementi di preoccupazione sono il prezzo delle materie prime e l’instabilità dovuta alle rivolte in Nord Africa e Medio Oriente.
«I prezzi delle materie prime sono rapidamente tornati a livelli alti», per motivi legati a fattori «strutturali, ciclici e speciali», e le pressioni sui mercati «restano elevate». È quanto afferma l’Fmi nella bozza del World Economic Outlook nella quale avverte che le agitazioni in Medio Oriente e nel Nordafrica «potrebbero aggiungere ulteriore pressione al rialzo per i prezzi alimentari» e che «le prospettive per i mercati petroliferi restano piuttosto incerte».

IN ITALIA. La ripresa economica in Italia «resterà debole, poiché i problemi di competitività di vecchia data comprimono la crescita delle esportazioni e il programmato consolidamento fiscale pesa sulla domanda privata». L’Italia resta agli ultimi posti per crescita tra i paesi di Eurolandia, con un Pil 2001 atteso al +1%, superiore solo a Grecia, Portogallo, Irlanda e Spagna.

UN’OCCASIONE. La ripresa globale «si è solidificata, ma la disoccupazione resta alta e va ridotta»: è l’allarme del Fmi: la disoccupazione «pone delle gravi sfide sociali ed economiche». Nella Bozza del World Economic Outlook, il Fmi avverte che «i giovani affrontano particolari difficoltà». E ricorda che «circa 205 milioni di persone sono ancora in cerca di lavoro, ovvero 30 milioni in più dal 2007». «L’aumento della disoccupazione – aggiunge – è stato molto forte nelle economie avanzate, nei paesi emergenti e in via di sviluppo l’elevato numero di senza lavoro tra i giovani è una particolare fonte di preoccupazione».

LE STIME. L’analisi è precedente alla crisi giapponese.«Con i prezzi del petrolio compresi in un range tra i 105 e i 110 dollari al barile, la crescita sarà moderatamente più bassa». L’Fmi – la cui analisi è antecedente al terremoto del Giappone e, soprattutto, allo scoppio della crisi libica – avverte che «i rischi al ribasso per la crescita provenienti dall’offerta di petrolio sono aumentati» e stima una crescita globale al 4,4% quest’anno e al 4,5% il prossimo, senza alcuna variazione rispetto alle previsioni riviste a gennaio scorso.

LA FIDUCIA. «È necessario ristabilire una maggiore fiducia nelle banche dell’area euro attraverso stress test ambiziosi e programmi di ristrutturazione e ricapitalizzazione», conclude l’Fmi, «per rafforzare la fiducia nel sistema bancario di Eurolandia – rimarca ancora il Fmi in un altro paragrafo del rapporto – è importante un nuovo round di forti, ampi e trasparenti stress test, sostenuti da programmi di ristrutturazione e ricapitalizzazione». Secondo il Fondo, infatti, «questo è essenziale per rompere il loop negativo tra l’instabilità del settore bancario e di quello del debito sovrano e per ricostruire la competitività».

23/03/2011 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Denise Tagnin