NEWS

Private equity italiano in altalena nel primo semestre

Immagine di anteprima

Cala la raccolta privata, ma il numero di operazioni è in linea con lo scorso anno. Questo l’andamento del private equity italiano nel primo semestre 2017

Andamento mediocre per il private equity italiano, che nel primo semestre del 2017 ha registrato un ammontare investito pari a 1,9 miliardi di euro, in calo del 61% rispetto ai 4,9 miliardi di euro al 30 giugno 2016; se si escludono, però, i large e mega deal il risultato è, invece, positivo e in aumento del 24%, a quota 1 miliardo di euro dagli 805 milioni dei primi sei mesi  del 2016.  In linea il numero delle operazioni che si attesta a 139 (contro le 138 precedenti).  Il fundraising di mercato è stato invece di 1,2 miliardi, in crescita del 61% rispetto ai 721 milioni del primo semestre 2016; se si considerano però solo i soggetti privati il numero scende a 453 milioni di euro.

Questi i principali dati che emergono da un’analisi semestrale sul mercato italiano del private equity, venture capital e private debt, frutto di un lavoro congiunto tra AIFI e PwC.

“L’andamento del fundrasing è stato drogato da una raccolta atipica, arrivata tutta da un unico fondo, 4R”, ha precisato Anna Gervasoni, direttore generale di AIFI, che poi ha aggiunto che “gli investitori individuali e i family office sono stati la principale fonte della raccolta privata” con il 48% del totale; ancora scarsamente presente, invece, il contributo di assicurazioni che hanno investito solo il 2%, mentre è in crescita l’apporto dei fondi pensione e delle casse di previdenza, che hanno partecipato per il 12%.

“Se guardiamo agli investimenti realizzati nei primi sei mesi dell’anno vediamo come questi siano cresciuti proprio nel segmento che meglio caratterizza l’Italia ovvero le pmi”, ha  dichiarato Innocenzo Cipolletta presidente AIFI, che ha parlato di un’economia italiana che sta bene e di Paese attrattivo e dinamico. “Se eliminiamo infatti i large e mega deal, abbiamo una crescita dell’ammontare investito pari al 24%, segno che il nostro tessuto imprenditoriale è ricco di aziende che hanno grandi possibilità di crescere con delle iniezioni di capitali e investimenti da parte del private equity”, ha aggiunto Cipolletta.

Dal canto suo, Francesco Giordano, partner di PwC Transaction Services, ha concluso dicendo che “le statistiche del primo semestre 2017 sono state caratterizzare dalla carenza di mega deal” e che “il mercato italiano risulta essere comunque molto frizzante con tanti operatori, sia italiani sia internazionali, molto attivi”.

24/10/2017 | Categorie: Economia e Dintorni , Imprese e Pir Firma: Redazione