NEWS

Imprese, il taglio dell’aliquota d’imposta sosterrà i mercati

Immagine di anteprima

Il 2017 è stato un ottimo anno, sia per i mercati azionari, sia per le imprese. Ora gli occhi vanno oltreoceano

Il 2017 è stato un ottimo anno, sia per l’economia che per i mercati azionari. In Italia la crescita è stata rivista diverse volte durante l’anno con impatto positivo sugli utili delle imprese e quindi sul mercato azionario, che ha messo a segno una delle migliori performance al mondo.

Tre fattori sono responsabili della buona performance del mercato italiano: 1) un miglioramento dell’economia, attestato da dati migliori delle attese; 2) la normalizzazione del comparto bancario, dopo la soluzione trovata per il Monte dei Paschi di Siena e per le banche venete che, eliminando quello che veniva percepito come un rischio sistemico, ha avuto l’effetto di calmare il mercato; 3) i Pir, piani individuali di risparmio, introdotti per dare una spinta all’investimento in piccole e medie imprese italiane, che hanno spinto enormi flussi di denaro sulla Borsa italiana. Proprio l’ottima performance delle azioni in Borsa nel corso degli ultimi dodici mesi spiega perché, a novembre, sul mercato hanno pesato le prese di profitto di fine anno.

 

Prese di profitto dopo una buona performance

In Italia, come su altri mercati europei, molti investitori hanno optato per la presa di profitto, che ha inciso sulla performance mensile dei principali indici. Il Ftse Italia All Share ha ceduto l’1,97%, il DJ Eurostoxx dividendi reinvestiti ha perso l’1,98% e l’Msci Europe il 2,08%.
Le vendite sui mercati europei hanno interessato principalmente i settori della tecnologia, delle materie prime, della finanza, del consumo ciclico e dell’industria, quelli cioè che avevano contribuito maggiormente al rialzo dei mercati da inizio anno.
Per contro, i settori immobiliare ed energetico, che sono stati più deboli nel corso dell’anno, sono rimasti quasi stabili. Performance del fondo AXA WF Framlington Italy In questo contesto, il nostro fondo a novembre ha perso il 2,52% sulla parte A EUR. Da un lato siamo stati penalizzati dalle tante prese di profitto su titoli che da inizio anno hanno fatto molto bene, come, per esempio, le small e mid cap sulle quali siamo sovrappesati. L’indice Ftse Italia STAR delle piccole e medie imprese è infatti sceso del 2,68%. Dall’altro, non essendo esposti sulle utilities, che nel mese non hanno subito ribassi, non abbiamo beneficiato della loro performance. Sul fondo ha pesato, a novembre, anche il profit warning di Leonardo, il gruppo italiano della difesa e dell’aerospazio, mentre le banche hanno sofferto dopo che il Credito Valtellinese, da cui il fondo è uscito, ha annunciato un aumento di capitale pari a tre volte tanto la sua capitalizzazione di mercato. Potremmo riconsiderare il titolo al momento dell’aumento di capitale. La performance del nostro fondo da inizio anno rimane solida a +21,2% e superiore a quella dell’indice All Share (18,1%).

 

Verso il nuovo anno

Nelle prossime settimane, in un contesto di crescita globale che non sembra indebolirsi, ulteriore sostegno ai mercati azionari potrebbe arrivare dalla riforma fiscale con il taglio dell’aliquota d’imposta per le imprese al 20% (dal 39%) negli Stati Uniti. Al momento, il 2018 appare più complicato del 2017, tenuto conto della progressiva riduzione delle politiche monetarie accomodanti. Dopo la buona performance di quest’anno, sui mercati si partirà da un punto di valutazione più alto e questo significa che il potenziale di rialzo, per le azioni italiane, dipenderà soprattutto dalla capacità delle società di fare crescere gli utili. In Italia, infine, restano dei punti interrogativi sulle prossime elezioni: dovremo capire se il governo sarà in grado di continuare le riforme cominciate tre anni fa.

 

A cura di Gilles Guibout, gestore del fondo di tipo Pir, Axa WF Framlington Italy, Axa Investment Managers

18/12/2017 | Categorie: Economia e Dintorni , Imprese e Pir Firma: Redazione