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Bce, attenzione alla trappola della liquidità!

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 CONSEGUENZE. l’allarme sulle possibili conseguenze del prolungato mantenimento di una politica monetaria espansiva nell’Eurozona mettono in preallarme quella che è nota come la cosiddetta «trappola della liquidità, ossia una situazione in cui le banche centrali sono costrette a tenere basso il costo del denaro per mantenere in vita lo stesso sistema finanziario aumentando, in questo modo, la propensione al rischio e di conseguenza le probabilità di una nuova crisi. 

 
LIQUIDITA’. All’indomani del crack della banca americana Lehman Brothers le banche centrali intendevano così rispondere al bisogno di liquidità del sistema alle prese con un violento credit crunch. La strategia fu quindi ridurre i tassi di interesse e, quando non c’era più nulla da tagliare, iniettare liquidità nel sistema creditizio. Lo ha fatto la Federal Reserve con i due piani di quantitative easing (acquisti di titoli di stato). Ma anche la Bce che ha visto il suo bilancio espandersi del 30% per effetto delle operazioni di rifinanziamento a basso costo e ai piani di acquisto dei bond dei paesi periferici.  
 
È necessario individuare nuove strade per affrontare future crisi finanziarie. «Occorre cioè sviluppare politiche macro-prudenziali che riducano ex ante il rischio liquidità dal momento che ancora non conosciamo bene l’impatto di lungo termine di interventi non convenzionali prolungati e massicci». Il banchiere italiano ha messo in guardia sulla crescita delle aspettative di inflazione sulla scia di quanto già affermato dai suoi due colleghi: l’austriaco Ewald Nowotny e il tedesco Jens Weidmann.
 
ASPETTATIVE.  Secondo il neo presidente della Bundesbank l’aumento delle aspettative «è il segno di un orizzonte sempre più nuvoloso, mentre la politica monetaria continua ad essere espansionistica». La Bce ha ritoccato il costo del denaro per la prima volta dall’inizio della crisi lo scorso aprile portandoli all’1,25%. 
 
Il mercato si aspettava un nuovo rialzo a giugno ma nella riunione di maggio, il numero uno Trichet ha fatto capire che non toccherà il costo del denaro almeno fino al meeting di luglio, ma vedendo la nuova situazione macroeconomica e politica che si è venuta a creare penso che nei prossimi mesi sia veramente difficile assistere ad un rialzo dei tassi d’interesse.

  

23/05/2011 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Denise Tagnin