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Ania: RC auto in calo ma le associazioni insorgono

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Secondo il presidente dell’Ania, Fabio Cerchiai, il premio delle rc auto negli ultimi 5 anni è in netto diminuzione, 11,8% in meno. Ma le associazioni dei consumatori non ci stanno e insorgono.
Per l’indice Istat invece i prezzi rc auto nel 2009 sono aumentati in media del 2,9%, a fronte di una crescita dello 0,8% dell’indice generale dei prezzi.

I DATI –  Secondo l’Ania  Il prezzo delle RC auto è in calo . Lo rivela Fabio Cerchiai, presidente dell’Ania,  nel corso dell’assemblea annuale che si è tenuta  a Roma. Dal  2005-2009, il premio delle polizze ha registrato una riduzione dell’11,8%. Per l’indice Istat i prezzi rc auto nel 2009 sono invece saliti in media del 2,9%, a fronte di una crescita dello 0,8% dell’indice generale dei prezzi. Nella rilevazione dell’istituto di statistica tuttavia, sostiene l’Ania, la variazione dei prezzi è calcolata su profili "fissi" nel tempo, non considerando alcuni fattori.
Dalla relazione dell’Ania emerge inoltre che "le famiglie italiane hanno destinato oltre un terzo dei loro investimenti alle polizze di assicurazione vita". Una tendenza positiva che è proseguita anche nei primi mesi del 2010. "Nei rami danni, escludendo la rc auto – ha dichiarato Cerchiai – la raccolta premi è rimasta stazionaria a causa del rallentamento dell’attività economica. L’andamento tecnico ha evidenziato un forte peggioramento". Risultano necessari degli interventi normativi per ridurre i costi e i prezzi. È tornata a ribadire oggi l’Ania. "I prezzi rc auto sono alti in Italia perché i costi sopportati dalle imprese di assicurazioni sono i più alti d’Europa", si legge in una nota. Il problema di fondo è che la frequenza dei sinistri (pari all’8,6% nel 2009) è del tutto fuori linea nel confronto europeo.

LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI – Dei dati pubblicati , però non sono pienamente  d’accordo, anzi per niente,  le associazioni dei consumatori. Una riduzione del premio medio delle rc auto del 11,8% negli ultimi 5 anni "piacerebbe molto anche a noi, e sopratutto a tutte le famiglie italiane", ma "purtroppo la realtà non è proprio così ".
Secondo  Federconsumatori, infatti, "le tariffe, dal 1994 ad oggi, hanno avuto  un aumento  del 173%, e rispetto allo scorso anno del 18%" . "Maggiormente penalizzati – spiegano i consumatori – sono i cinquantenni, che conoscono aumenti a due cifre, che si attestano, in media, al 18%. Continuano ad essere scandalose, inoltre, le tariffe per i neopatentati. Cifre che indignano solo a vederle e che riportano una media di aumento tra l’8 ed il 10%, con punte che superano addirittura il 20%".

I DATI ISTAT – Per l’indice Istat invece i prezzi rc auto nel 2009 sono aumentati in media del 2,9%, a fronte di una crescita dello 0,8% dell’indice generale dei prezzi. Nella rilevazione dell’Istat tuttavia, sostiene l’Ania, la variazione dei prezzi è calcolata su profili ‘fissi’ nel tempo. La rilevazione, perciò, non tiene conto di alcuni fattori, quali "gli effetti dei bonus per gli assicurati che non causano sinistri (circa il 92%); gli sconti praticati alla clientela, la cui diffusione è aumentata per effetto di una concorrenza tra le imprese sempre più accesa, e per i quali non può essere fissata una misura massima; il fatto che un crescente numero di assicurati cambia ogni anno compagnia alla ricerca del prezzo più conveniente". Una percentuale questa, secondo alcune indagini campionarie, compresa tra il 9% e il 12% l’anno. Mancano poi gli effetti delle clausole bonus-malus. Di fatto, "queste misure – sostiene ancora il rapporto – impongono impropriamente ‘sconti’ a determinate categorie di assicurati, in particolare ai componenti della stessa famiglia che acquistano un ulteriore veicolo e a coloro che hanno causato un sinistro in concorso di colpa, ma non ne sono i responsabili principali".

09/07/2010 | Categorie: Assicurazioni Firma: Redazione