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Analisi Economica Fondamentale per la settimana dal 21 al 25 Settembre

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L’andamento dei mercati in quest’ultima ottava ha confermato che la pausa di riflessione che gli operatori si erano concessi a fine agosto non ha intaccato i trend di base che si erano andati consolidando nelle settimane precedenti.

Complici anche le dichiarazioni di importanti protagonisti del quadro politico ed economico, quali il Presidente degli Stati Uniti Obama e quello della Federal Reserve Bernanke (che hanno parlato rispettivamente di stabilizzazione del quadro economico e di probabile fine della fase recessiva).

Fa parte dello stesso quadro anche il progressivo indebolimento del dollaro che, da un lato, in questa fase storica è la valuta che si sta prevalentemente utilizzando per il “carry trade” (tanto che si sta deprezzando non solo nei confronti dell’euro, ma anche dello yen), dall’altro risente negativamente del suo tradizionale ruolo di bene rifugio.

I temi sono quindi sempre gli stessi: benché non manchino i momenti di dubbi e perplessità, si va diffondendo sui mercati una sempre maggiore fiducia, confortata dalle dichiarazioni delle Autorità (in settimana anche la Banca del Giappone ha ribadito un quadro di miglioramento globale nell’economia) e confermato da indicatori statistici che iniziano a certificare un miglioramento anche nei dati storici e non più solo in quelli relativi alle aspettative: è il caso dei numeri sulla produzione industriale sia in alcuni Paesi dell’Europa che negli Stati Uniti.

Le grosse incognite che comunque permangono, e che al momento i mercati stanno accantonando, restano legate all’andamento della disoccupazione come possibile freno ai consumi ed al minore impulso alla crescita che potrebbe avvenire quando scadranno gli stimoli fiscali a sostegno dei consumi.

 

Per quanto riguarda le Banche centrali, si è già fatto cenno alle dichiarazioni del Presidente della Federal Reserve, Bernanke, che ha esplicitamente affermato che la recessione “almeno dal punto di vista tecnico” a questo punto è probabilmente passata. Bernanke ha comunque sottolineato che la ripresa sarà sottotono ancora per molto tempo, il credito rimarrà scarso e che l’andamento del mercato del lavoro resta una preoccupazione, perché potrebbe frenare la spesa al consumo già limitata anche dalla necessità delle famiglie di ridurre l’ampio ammontare dei debiti contratti nel periodo del boom immobiliare.

Un quadro più confortante in merito alle prospettive economiche è emerso comunque anche dall’incontro della Banca centrale giapponese, che lo scorso 17 settembre ha confermato il tasso base allo 0,10% ma ha rivisto in positivo le stime sulla situazione economica e finanziaria del Paese, affermando che le importazioni e le esportazioni stanno crescendo grazie al miglioramento dei mercati esteri, soprattutto di quelli delle economie emergenti.

La Banca centrale si è spinta fino ad affermare che, qualora tale quadro fosse confermato, già dal prossimo mese si potrebbe iniziare ad avviare la discussione in merito all”exit strategy” da adottare per il ritiro delle misure straordinarie messe in campo nei mesi scorsi.

La settimana prossima si conosceranno i pareri della Banca d’Inghilterra, con la pubblicazione delle minute relative all’incontro di inizio settembre, e della Federal Reserve, che si riunirà il 23 settembre.

Sul mercato interbancario, la prospettiva di politiche monetarie stabili mantiene sui minimi i tassi interbancari, che continuano a segnare nuovi record storici.

Sul mercato dei cambi, i temi restano sempre gli stessi con l’euro forte ed il dollaro debole sulla scia del ritorno alll’appetito per il rischio degli investitori e quindi del carry trade.

Nuovi minimi in settimana per il dollaro sia contro euro che contro yen, in forte calo anche la sterlina.

Il cross eur/usd ha proseguito il movimento al rialzo che ha fatto segnare i nuovi massimi dell’anno e chiude la settimana a ridosso di 1,47 punti: l’obiettivo di breve termine è collocato in area 1,48 che rappresenta i livelli di consolidamento del movimento ribassista dell’agostosettembre 2008; gli oscillatori sono vicini ai livelli di ipercomprato con l’Rsi a 68 punti. E’ possibile che si abbia una fase laterale in funzione dl movimento degli indici azionari.

 

Il cross eur/jpy resta sempre posizionato all’interno di un ampio canale di medio periodo che coincide con i minimi collocati in area 127 ed i massimi in area 139 punti. In un’ottica di breve, il movimento laterale sembra circoscritto al range 132134 punti. La divisa giapponese si deprezza contro il dollaro dopo che il cross usd/yen ha toccato i nuovi minimi dal febbraio scorso in area 90 punti.

 

Forte calo della sterlina con il cross eur/gbp che abbandona la prima area di consolidamento a 0,870,88 dopo il movimento al rialzo della seconda metà di agosto, partito dal doppio minimo in area 0,8450 di metà giugno e dei primi di agosto. L’indice si è portato a ridosso della successiva resistenza collocata a 0,90 che rappresenta i livelli di resistenza registrati in occasione dei rimbalzi tecnici di febbraio e di aprile del movimento ribassista del 2009.

 

(Fonti: Reuters ; Bloomberg; BNL gruppo BNP Paribas)


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21/09/2009 | Categorie: Investimenti Firma: Redazione