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Imu, in arrivo la stangata natalizia (soprattutto sulla seconda casa)

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 L’Imu, dunque, costerà complessivamente agli Italiani più di 23 miliardi di euro, due in più di quanto previsto dal decreto Salva-Italia: 3,8 miliardi per la prima casa e 19,4 miliardi per la seconda. I comuni incasseranno 14,8 miliardi di euro, mentre alle casse dello Stato ne affluiranno 8,4 miliardi.

È quanto riferisce uno studio diffuso nei giorni scorsi dalla Uil, che ha analizzato la spesa media degli italiani in relazione alla tassa sull’abitazione. Dopo l’emendamento al DI sui costi della politica relativo all’introduzione dell’Imu anche alle fondazioni bancarie, la Uil parla di una «stangata» che si abbatterà sulla testa dei contribuenti, specieper la seconda casa. Per la prima abitazione, infatti, si prevede una spesa media di 136 euro, fino a un massimo di 470, mentre per la seconda si parla di saldi che oscillano tra i 372 e i 1200 euro. Tredicesime a rischio, dunque, che verrannoinvestite quasi integralmente nel saldo di dicembre. 
 
Spesa media.Tra prima e seconda rata, la Uil ha calcolato una spesa media relativa alla prima abitazione di 278 euro a famiglia, con punte che raggiungono 639 euro a Roma, 427 euro a Milano, 414 euro a Rimini,  409 euro a Bologna e323 euro a Torino, mentre per la seconda abitazione la spesa media partirà da un minimo di 745 euro, fino a un massimo di 1.885 a Roma, 1.793 a Milano, 1.747 a Bologna, 1.526 a Firenze.
 
Il Sindacato dei Lavoratori italiani, inoltre, precisa che la sua analisi è fondata su dati effettivi, ovvero sulle delibere dell’Imu pubblicate da 6.169 Comuni sul sito delministero dell’Economia dal 10 al 28 novembre 2012, che corrisponde al 76,2% del totale dei Comuni italiani.Dalla ricerca emerge che 1.924 Comuni (il 31,2% del campione considerato) hanno aumentato le aliquote relative alla prima casa, 3.826 (62,2%) hanno mantenuto l’aliquota base del quattro per mille e solo in 419 (6,8%) l’hanno diminuita. Per quanto riguarda la seconda abitazione, invece, 3.863 Comuni (62,6%) hanno aumentato l’aliquota, 2.221 (36%) hanno confermato l’aliquota base del 7,6 per mille, mentre solo 85 comuni (1,4%) hanno deciso di diminuirla.
 
Luana Vizzini
 

  

02/12/2012 | Categorie: Finanza personale Firma: Redazione