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Blockchain, la NUOVA TECNOLOGIA dei pagamenti

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Tra molti anni, quando le persone ripenseranno ai primi due decenni del 21° secolo, le storie che racconteranno non riguarderanno la crisi finanziaria globale o le sue conseguenze. Al contrario, questo periodo sarà probabilmente ricordato per il ruolo svolto dall’innovazione basata sulla tecnologia nel trasformare in modo radicale il nostro modo di vivere, lavorare e interagire.

 
Le aziende che non riescono a muoversi in maniera rapida e decisa per esplorare e adottare queste nuove tecnologie rischiano di essere superate da chi invece lo farà. Poiché le tecnologie emergenti e le innovazioni digitali stanno spingendo verso l’adozione di nuovi business model, la value chain dei servizi finanziari è ormai pronta per un cambiamento dirompente.
 
Il blockchain (il registro decentralizzato che gestisce un elenco sempre crescente di record di dati che vengono crittografati contro possibili manomissioni e modifiche, ndr) è uno dei più potenti veicoli di disruption e il suo fascino è evidente: consente una distribuzione decentralizzata e quasi istantanea, la verifica e la registrazione delle informazioni sulle transazioni ed è potenzialmente molto più efficace ed efficiente rispetto ai metodi attuali. In sintesi, potrebbe creare un’unica fonte di informazioni affidabili per le transazioni, con conseguenze di vasta portata.
 
Ecco perché il “blockchain” è diventato di moda nel 2016
Fiducia. La crisi finanziaria globale ha portato a un calo di fiducia. Il blockchain ha il potere di automatizzare il processo di fiducia: potrebbe infatti registrare ogni singola transazione avvenuta sulla rete, creando potenzialmente una catena del valore e una struttura di costo completamente diverse.
 
Senza entrare troppo in tecnicismi, tradizionalmente per prima cosa viene la negoziazione, seguita da una fase di post-negoziazione che include i processi di matching, riconciliazione, pagamento, compensazione e rendicontazione. Nel mondo blockchain, quando avviene la negoziazione significa che gli altri passaggi sono già stati completati e inseriti in un sistema automatizzato.
 
Un altro potenziale vantaggio è rappresentato dalla protezione contro il riciclaggio. Un sistema blockchain, infatti, consente di tenere traccia dei movimenti del denaro, così come avvengono, il che rende molto semplice capire se quel denaro è stato movimentato in maniera lecita o meno.
 
Rischio. Il blockchain potrebbe ridurre il rischio sistemico. Quando, all’interno di una rete, vengono rimosse delle parti centrali, o delle controparti, vengono anche eliminati o notevolmente ridotti i relativi punti centrali di rischio o di fallimento. Anziché inviare tutti i messaggi o le transazioni a un unico punto centrale per la convalida o il matching, un sistema decentralizzato potrebbe notevolmente ridurre il rischio sistemico e, di conseguenza, aumentare la resilienza del sistema finanziario.

Semplificazione. Il blockchain ha il potenziale di semplificare considerevolmente i flussi di trading end-to-end. È improbabile che questo tipo di tecnologia possa sostituire in poco tempo l’high frequency trading, data la già elevata velocità degli scambi. Ma l’intero processo di negoziazione end-to-end potrebbe notevolmente beneficiarne. Nei casi in cui la velocità di esecuzione non è di vitale importanza, l’efficienza del processo potrebbe diventare il valore aggiunto. Molti asset, in particolare sui mercati over the counter (OTC), non sono scambiati “ad alta frequenza”. In tali scenari, il blockchain potrebbe essere la soluzione ideale per unire tutto in un’unica piattaforma.
 
Quali sono le prospettive per il blockchain nei servizi finanziari?
È importante precisare che il blockchain è ancora in una fase assolutamente sperimentale, in uno stadio di sviluppo. Per l’adozione su larga scala, che sarà la vera prova del fuoco per il blockchain, sarà necessario affrontare svariate sfide, compresi aspetti fondamentali come la fiducia, la regolamentazione e la governance, le persone e le potenzialità di espansione da un punto di vista tecnico. 
 
Per esempio, cosa servirà alle istituzioni per adottare un sistema di fiducia e sicurezza completamente diverso? Come può il blockchain raggiungere le dimensioni necessarie per gestire servizi di investimento istituzionali? Quali saranno i futuri modelli di regolamentazione e di governance? E quali saranno le implicazioni sia a livello di ruoli che di competenze richieste dal settore, considerando che i progressi in termini di automazione porteranno a un passaggio da mansioni ripetitive ad attività ad alto valore aggiunto?
 
Le tecnologie più rivoluzionarie, sebbene siano spesso difficili da immaginare, sono quelle che generano il maggiore impatto su vasta scala. Se da un lato possono decollare lentamente sotto forma di innovazione sperimentale, alla fine si ritrovano a cambiare completamente i prodotti e i servizi di un settore, tramite la personalizzazione, la collaborazione, la standardizzazione o l’introduzione di applicativi alternativi. Di conseguenza, le tecnologie più innovative – come il blockchain – tendono a ridisegnare i confini di un settore, favorendo lo sviluppo di nuovi modelli di business e l’emergere di nuovi player.
 
Per quanto siamo ancora lontani dal poter cogliere appieno l’impatto del blockchain e di altre tecnologie emergenti sui servizi finanziari nei prossimi anni, è certo che le aziende non potranno più basarsi sul business as usual.
 
 
A cura di Susan Dargan, Responsabile di State Street Global Services Offshore 

  

17/08/2016 | Categorie: Imprese e Pir Firma: Redazione