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La Brexit vista dal consulente finanziario

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Usciamo nuovamente dal tracciato classico dei commenti post Brexit, provando a capire come vivono questa notizia i professionisti della finanza con i quali la nostra testata giornalistica si relaziona giornalmente, ovvero i consulenti finanziari. Abbiamo chiesto a due nomi noti al pubblico di ProfessioneFinanza, ovvero Giuseppe Ghittoni (PFSpecialist vincitore della categoria Consulenza all’impresa e professionista di Fideuram) e Elisabetta Massa (curatrice della rubrica Vita da Consulente su ProfessioniFinanza, professionista di Sanpaolo Invest), un giudizio a caldo sul tema del momento. Come si riverserà questa tempesta sulla loro attività quotidiana di professionisti?

 
GIUSEPPE GHITTONI
 
In momenti come quello odierno l’apporto di un consulente è fondamentale per gestire le eventuali spinte emotive della clientela che resta disorientata di fronte alle notizie che provengono da internet e televisione
Per chi ha qualche lustro di esperienza sui mercati non è la priva volta che arrivano storni violenti e improvvisi. I portafogli costruiti in modo coerente con gli obiettivi della clientela nel tempo riassorbiranno la perdita odierna. 
Basti pensare che negli ultimi 36 anni i rendimenti annuali dell’indice MSCI Europe è stato positivo in 28 anni su 36, nonostante una media dei max drawdown pari al 15,6%. Questo significa che nel tempo le contrazioni vengono sempre recuperate.
Importante è avere portafogli costruiti senza concentrazioni di rischi geografici, valutari  o settoriali (si pensi ai finanziari), evitando di modificare in modo improvviso l’allocazione strategica se a suo tempo è stata costruita in modo corretto.
Se invece i risparmi sono stati allocati male, quella attuale può essere un’ottima occasione per fare il punto della situazione andando a monitorare il rischio in modo scientifico 
I consulenti che hanno dedicato negli anni tanto tempo all’educazione finanziaria formando un risparmiatore “evoluto”, in questi momenti beneficeranno delle tante ore di lavoro dedicate a questo scopo
 
ELISABETTA MASSA 
 
Esito inaspettato? Nemmeno più di tanto. Da un popolo che guida a sinistra e che prende il the caldo a luglio, ce lo dovevamo aspettare. Il motivo dell’uscita? Forse non avevano ancora digerito da guerra dei 100 anni. Il crollo dei mercati è fisiologico, aspettiamo le parole delle banche centrali. Ad oggi è difficile dire se si tratti dell’inizio della disgregazione dell’euro o se oggi abbia vinto la democrazia… Perché a decidere sono state le persone con la più bassa aspettativa di vita. Se fossi una giovane inglese oggi sarei arrabbiata. Ai clienti che correranno da me chiederò di fidarsi nella diversificazione. Ai miei amici emigrati a Londra per cercare lavoro chiederò: ma a casa ci tornate con gommone sulla Manica?
 

  

23/06/2016 | Categorie: Mondo consulenti Firma: Redazione