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Unicredit: bilancio 2009, progetto

Ieri si è concluso positivamente il cda di UniCredit, con il rinvio al 13 aprile della discussione sul progetto di "banca unica", l’approvazione del bilancio 2009. Dopo le dure contrapposizioni di lunedì, ieri è stata raggiunta una tregua tra l’amministratore delegato Profumo e alcune fondazioni facenti parte del gruppo.

Per conoscere qualche dettaglio in più sul futuro del progetto "banca unica", occorrerà quindi aspettare la seduta straordinaria del consiglio di amministrazione di Unicredit, fissato alla data del 13 aprile. La creazione della "Banca Unica" prevede l’incorporazione delle banche controllate contestualmente alla segmentazione del gruppo bancario in quattro aree di business. Il passaggio non è comunque scontato visti i dubbi sollevati dalle Fondazioni bancarie (Cariverona, Crt, Carimonte) sull’inevitabile taglio di poltrone e sul conseguente riposizionamento dei dirigenti.
Il progetto prevede infatti l’accorpamento delle cinque banche controllate: Banco di Sicilia, Unicredit Banca di Roma, Unicredit Banca, Unicredit private banking e Unicredit corporate banking. Oggi tali banche controllate sono società autonome dotate di propri organi deliberanti, e con l’accorpamento verranno eliminati i singoli consigli di amministrazione e rimane aperto solo il capitolo inerente ai marchi. A seguito della fusione il gruppo comprenderà tre divisioni distinte: corporate, private, retail, che faranno capo a strutture centrali semplificate e specializzate.
Una volta ultimate le fusioni, Unicredit sarà riorganizzata in 7 macro-aree regionali: “Sicilia” (con sede a Palermo), “Lombardia” (con sede a Milano), “Nord-Ovest” (con sede a Torino), “Nord-Est” (con sede a Verona), “Centro Italia” (aon sede a Bologna), “Lazio” (con sese a Roma), “Sud Italia” (con sede a Napoli). Il passaggio alla "banca unica" dovrebbe terminare il primo novembre del 2010, quando scadranno i patti parasociali ereditati da Unicredit in coincidenza con l’acquisizione di Capitalia e del Banco di Sicilia.

Analizzando invece i dati di bilancio 2009 è emerso un utile netto complessivo di 1,7 miliardi di euro (in calo rispetto ai 4 miliardi del 2008). Il CdA ha proposto un dividendo cash di 579 milioni di euro, corrispondenti a 3 centesimi di euro per azione. I miglioramenti più significativi si sono avuti nel quarto trimestre se si guarda al rafforzamento della struttura dello stato patrimoniale e del capitale, all’abbattimento dei costi operativi e alla crescita delle commissioni nette.

Nell’ambito degli impegni presi da UniCredit nei confronti dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ai sensi del provvedimento di autorizzazione alla fusione per incorporazione di Capitalia S.p.A. in UniCredit del 18 settembre 2007 e successive proroghe, Unicredit, ha comunicato il completatamento del collocamento di 44.195.587 azioni ordinarie di Assicurazioni Generali detenute tramite UniCredit Ireland, pari a circa il 2,84% del capitale sociale e rappresentanti l’intera partecipazione detenuta in Generali.
Il collocamento è stato effettuato attraverso una procedura di "accelerated bookbuilding offer" rivolta esclusivamente ad investitori istituzionali, ad un prezzo per azione di Euro 18, per un controvalore complessivo di circa Euro 796 milioni. L’operazione ha complessivamente generato per UniCredit una minusvalenza netta pari a circa Euro 67 milioni a livello consolidato.

17/03/2010 | Categorie: Il caso della settimana Firma: Redazione