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L’illusione delle gestioni interne separate

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La gestione interna separata è una forma di investimento che esiste oramai da molto tempo ed è sempre stata , ancor più di unit e index linked, il prodotto principe delle assicurazioni per rispondere ad esigenze di investimento.

Stiamo parlando essenzialmente del ramo I delle assicurazioni (anche se sono alla base anche delle polizze di capitalizzazione del ramo V e dei cosiddetti prodotti multiramo), quel ramo che “dura fin tanto che dura la vita umana” che inducono questi investimenti  a rappresentare una possibilità di investimento con la precisa attenzione alle esigenze di protezione del cliente.

Proprio in quest’ottica, data la particolare situazione dei mercati finanziari, oggi sempre più intermediari, dalle banche tradizionali alle reti di promozione finanziaria, stanno proponendo alla loro clientela queste forme di investimento facendosi forti dell’avversione, che in questi momenti, il cliente ha nei confronti della volatilità.

In effetti analizzando i rendimenti di questi prodotti con altri strumenti considerati difensivi, proprio per la natura tecnica di funzionamento, le gestioni interne separate presentano una deviazione strandard fortemente limitata. Riprendendo una delle ultime analisi dell’Ania (novembre 2008) si nota molto bene come i rendimenti di queste forme assicurative (di investimento) abbiano avuto un livellamento dei risultati dal 2002 al 2007 toccando un picco del 4,7 (2002) e un minimo del 4,3 (2004-05-06) che, messi a confronto, anche con i titoli di Stato (max 4,5% nel 2002, min 3,2% nel 2005) oltre a annoverare un beneficio in termini di rendimento medio, presentano un vantaggio significativo proprio nell’analisi e nel confronto della volatilità.

Attenzione però,  perché se da un lato queste forme possano essere ritenute interessanti da un punto di vista di investimento, dall’altro  non possono essere considerate assolutamente delle forme di liquidità! È vero che presentano una volatilità limitata, e quindi non ci sono rischi di creazione di minus valenze nel periodo di investimento, dall’altro si tratta di prodotti gestiti con particolari regole che consentono di fornire la certezza al gestore di non essere in balia delle scelte di investimento e disinvestimento del cliente finale.

Il rispetto della duration (e quindi la non esposizione alla volatilità nel corso della gestione) nelle gestioni interne separate è, di fatto, assicurata dalla presenza del tasso tecnico, un concetto che viene spesso presentato come rendimento minimo calcolato ex ante dell’investimento (in un’ottica di protezione nella tutela del rischio demografico) ma che viene recuperato annualmente dalla gestione stessa. La particolarità sta però nel fatto che nel caso di riscatto anticipato, e quindi di non rispetto dei termini temporali del contratto, quella che è la “promessa” viene recuperata (tramite un processo di attualizzazione) per tutti gli anni che mancano alla conclusione del contratto.

Questo approccio comporta inevitabilmente che ci sia un disallineamento (meno marcato nell’avvicinarsi alla scadenza del contratto vera e propria) fra il risultato (dichiarato e veritiero) della gestione di per se e il “netto” che il cliente riceverebbe in caso di disinvestimento.

30/01/2009 | Categorie: Finanza personale Firma: Jonathan Figoli