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Fiat, Monti-Marchionne: Salvati Migliaia di Posti di Lavoro

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 POSSIAMO TIRARE un piccolo sospiro di sollievo, soprattutto perché sono stati salvaguardati i lavoratori italiani. E’ questa la prima cosa che verrebbe da pensare dopo il maxi vertice durato sei tra il premer Mario Monti e l’Amministratore delegato Fiat, Sergio Marchionne.

 
QUESTE LE PRIME frasi che Monti ha dichiarato all’uscita dei colloqui: «E’ andata bene, l’auto resta in Italia e Fiat non è venuta a battere cassa. Ci siamo capiti». «Nessuna tensione,nessuno screzio», assicurano a palazzo Chigi. Pace fatta anche tra il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera e Marchionne secondo quanto riportano fonti accreditate. «Guarda che dal Brasile io ti avevo fatto i complimenti», ha esordito Passera all’inizio del vertice. E Marchionne di rimando ha rimarcato: «L’avevo capito, ma ho voluto sottolineare che una nostra parte del successo in quel Paese è dovuto agli aiuti che riceviamo dal governo di Brasilia».
 
 NIENTE CASSA integrazione quindi, secondo l’Ad del Lingotto che non «ha fatto un solo accenno alla cassa integrazione in deroga» che potrebbe azionarsi in attesa di una rilancio della produzione. E a palazzo Chigi parlano di «successo»: «Abbiamo portato a casa un buon bottino», dice un ministro presente all’incontro. «Marchionne non ci ha prospettato la chiusura di alcun stabilimento, non ci ha chiesto finanziamenti e, appunto, non ha fatto richiesta di ammortizzatori sociali. Noi ci siamo impegnati, attraverso il tavolo sulla produttività, a rendere il sistema-Italia più competitivo e produttivo». 
 
IL PREMIER MONTI, che non aveva mai pensato di poter procedere ad «alcuna forma di aiuti» ora si sente più sollevato. In più, a sentire i ministri, Marchionne si è «espressamente impegnato a portare negli stabilimenti italiani, attualmente sotto utilizzati, altre produzioni». Probabilmente della Mazda, anche se non sono stati fatte indicazioni specifiche. Ed è stato questo il tema cui Monti, Passera ed Elsa Fornero hanno dedicato «più tempo e maggiore attenzione». Altro successo, secondo l’entourage del premier, «è l’impegno di Marchionne e Elkann a rendere l’Italia un ponte per l’export nei Paesi extra-europei. In particolare gli Stati Uniti», dove Fiat può sfruttare la rete di distribuzione della Chrysler. 
 
AL TERMINE della riunione si respirava una certa soddisfazione da entrambe le parti anche durante la redazione del comunicato congiunto. Marchionne ha addirittura evidenziato  «E’ la prima volta che stiliamo un comunicato congiunto, non l’abbiamo fatto neppure con Confindustria. Un segno del clima costruttivo», dice un collaboratore del professore.
 

  

23/09/2012 | Categorie: Il caso della settimana Firma: Redazione