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Economia italiana. Così parlo Gross

Con un debito pubblico altissimo, l’Italia senza crescita non ha un futuro. Per cui tutte le riforme strutturali di cui si parla da tantissimo tempo diventano sempre piu’ urgenti".

ITALIA E PROBLEMI. E’ un monito pesante quello che Daniel Gros, economista tedesco, direttore del Centre for European Policy Studies (Ceps), lancia in un colloquio con Radiocor a margine dei lavori del World Economic Forum. Il rischio per l’Italia e’ quello di scomparire: non ha avuto crescita negli ultimi 10 anni, "altri 10 anni cosi’ e va a scomparire, mentre il debito pubblico rimane, il rapporto con il Pil peggiora e anche la demografia peggiora. Per cui l’Italia sta scomparendo".

ENIGMA ITALIA. La Penisola "e’ un enigma", sottolinea l’economista che conosce bene l’Italia e parla un ottimo italiano, essendosi laureato all’Universita’ "La Sapienza" di Roma. Il Paese sta investendo in macchinari piu’ di Francia, Germania e di altri Paesi piu’ dinamici, "ma c’e’ qualcosa che fa si’ che tutto questo investimento venga sprecato o abbia poco effetto sulla produttivita’".

Inoltre, "in teoria non avrebbe dovuto essere colpito dalla crisi perche’ il suo sistema bancario era forte". Invece "e’ andato giu’ come gli altri e non recupera come gli altri, resta sempre un po’ indietro e anche per il futuro prossimo le prospettive sono magre rispetto al resto d’Europa". Anzi, tra i Paesi maggiori, "spicca per assenza di crescita". Tra le riforme da avviare il piu’ celermente possibile, Gros insiste su quella del lavoro: "l’ostacolo piu’ grosso e’ rappresentato dall’insieme del mercato del lavoro che resta frammentato".

ALTRI PROBLEMI. Da riformare anche le relazioni industriali che pur migliorate dopo l’accordo alla Fiat, "non sono all’altezza del resto dell’Europa" e il sistema educativo, "perche’ la qualita’ dell’istruzione in Italia e’ molto al di sotto del resto dell’Europa e se le nuove generazioni non sono meglio preparate non possono competere con il resto del mondo". Gros giudica positivamente l’accordo di Mirafiori: "e’ un passo importantissimo verso la direzione giusta, perche’ serve piu’ flessibilita’, ma quello che desta un po’ preoccupazione e’  che la maggioranza con la quale l’accordo e’ stato approvato non e’ larghissima e quindi resta rischio che alla prossima tensione potrebbe esserci una maggioranza diversa". Comunque, se si continua su questa strada, "c’e’ un po’ piu’ speranza".

28/01/2011 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Redazione