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Ecofin, su requisiti capitale banche e bonus manager, tutto rinviato

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 Non c’è l’unanimità quindi non si può prendere nessuna decisione in merito al Crd4 cioè ai requisiti di capitale per le banche. Così il presidente di turno del Consiglio Europeo, il ministro delle finanze irlandese Michael Noonan ha concluso i negoziati: "il Consiglio prende atto che c’è una maggioranza sul compromesso e chiede al Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) di chiudere il negoziato. Ne riparleremo le prossime settimane".

 
Il tetto dei bonus ai manager, la decisione più complessa che ha visto l’Inghilterra in una posizione sostanzialmente avversa, con la Germania che invita invece a trovare un modo per avere l’unanimità su un voto ritenuto tutt’altro che facile dal ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble. Il Cancelliere dello Scacchiere britannico, George Osborne, ha affermato che Londra non può convalidare l’attuale proposta sul tavolo dell’Ecofin.
 
"Siamo preoccupati circa alcuni aspetti della proposta", ha esordito Osborne, "in quanto riteniamo che se si procede in questa direzione ci sarà un aumento dei salari dei banchieri". Secondo il Cancelliere, il progetto avrebbe degli aspetti distorti che renderebbero più difficile far pagare alle banche e ai loro manager i "prezzi dei propri errori, piuttosto che ai contribuenti".
 
Alla richiesta di unanimità avanzata da Schaeuble, come riporta Milano Finanza, si sono associati i Paesi Bassi e anche l’Italia. "Se ci fossero ancora dei giorni per trovare a livello tecnico un accordo all’unanimità sarebbe meglio, ma l’Italia", ha sostenuto il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, "sarà d’accordo con questa proposta di compromesso". 
 
Nel dettaglio il compromesso sul Crd4 prevede che la remunerazione dei manager non potrà superare la soglia massima degli stipendi, ma gli azionisti potranno decidere di aumentare il bonus del dirigente anche fino al doppio del suo stipendio. La decisione deve essere votata da almeno il 65% degli azionisti che detengono la metà delle azioni, o dal 75% dei voti in caso di mancato quorum. 
 
Per una maggiore trasparenza prevista l’obbligo per le banche di pubblicare, in ogni paese in cui sono attive, i dettagli delle loro attività (in particolare delle informazioni relative a profitti, tasse pagate e sussidi ricevuti). Nel testo oggetto di esame anche la concessione di requisiti di capitale aggiuntivi per tutte quelle banche considerate "troppo grandi per poter fallire", vale a dire quegli istituti creditizi la cui eventuale bancarotta rischia di provocare serie conseguenze per l’economia reale e il sistema finanziario. 
 
Oltre agli attuali requisiti minimi (fondo di risoluzione minimo per ogni banca pari ad almeno l’8% della liquidità per far fronte ai rischi), a queste banche viene concesso un capitale aggiuntivo fino al 3,5%, portando così la quota di protezione all’esposizione di rischi fino all’11,5% della disponibilità patrimoniale.
 

  

05/03/2013 | Categorie: Il caso della settimana Firma: Redazione