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Comprare un Auto all’Estero e Immatricolarla in Italia? Oggi si Può

 SECONDO LA Commissione  Europea, diminuendo i costi di immatricolazione all’interno dell’Unione Europea sarà molto facile acquistare un’auto in un Paese straniero e poi immatricolarla in Italia. Questo quanto deciso dalla Commissione europea che parla di “ridurre drasticamente il peso ingiustificato” delle procedure amministrative legate alle reimmatricolazioni dei veicoli provenienti da un altro Stato membro.

 
IL TUTTO PORTERÀ a risparmiare circa 1,5 miliardi di euro l’anno sia per le imprese, che per i cittadini e le autorità.  In un anno vengono spostati circa 3,5 milioni di veicoli da uno Stato all’altro che poi vanno immatricolati con le modalità previste dalle regole nazionali.
 
COME SPIEGATO dalla Commissione in un comunicato “Normative differenti e requisiti a volte contraddittori rendono questa procedura, che nel mercato unico del ventunesimo secolo dovrebbe essere semplice, ancora lunga e complicata”.
 
COME  SOTTOLINEATO dalla Commissione, “Per completare la procedura sono necessarie in media cinque settimane, e il costo stimato per i cittadini e le imprese è di 400 euro. I problemi che ne derivano costituiscono inoltre un ostacolo non da poco alla libera circolazione dei beni, dei servizi e dei lavoratori, e quindi alla crescita e alla creazione di posti di lavoro in Europa”.
 
OGGI IN ITALIA le procedure sono molto complicate, sia per la burocrazia che per la sorveglianza del fisco preoccupato per la possibile evasione dell’Iva.  Quando si decide di acquistare un’automobile all’estero solitamente ci si poggia ad una agenzia specializzata e i costi, inevitabilmente salgono, facendo così diminuire il vantaggio.
 
A BENEFICIARE di tale vantaggio sarebbe sia il mercato dell’usato, che quello delle nuove immatricolazioni. La speranza è che “nel giro di un anno si possa avere l’approvazione del regolamento”. Anche se dopo il nullaosta da parte del Parlamento europeo e del Consiglio europeo, bisognerà aspettare ancora un altro anno prima che il regolamento entri in vigore dal momento che la motorizzazione dovrà aggiornare i propri sistemi di software.
 

  

11/04/2012 | Categorie: Il caso della settimana Firma: Redazione