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Ciclo economico

 Il ciclo economico indica l’alternanza di fasi di espansione e di contrazione dell’economia caratterizzate da variazioni nei tassi di interesse, nei livelli di occupazione e produttività, combinati in uno scenario di lungo periodo. Il ciclo economico (espansione o recessione) influisce sulle performance degli investimenti.

 Il "ciclo economico" si può definire ,in modo semplice, come fluttuazioni sistematiche nel tempo, di variabili macroeconomiche come il prodotto interno lordo, l’occupazione, la produzione industriale, ecc. In altre parole si riconosce, statisticamente nel tempo, che l’attività economica varia con ritmi di diversa intensità; così a periodi di prosperità e di piena occupazione seguono periodi di stagnazione o di recessione, che implicano solitamente forte disoccupazione e sottoutilizzo della capacità produttiva.

I cicli economici sono costituiti da una sequenza di delimitata da un punto di svolta superiore e da un punto di svolta inferiore nell’andamento dell’attività economica: la recessione è quel periodo che va dal punto di svolta superiore al punto di minimo, la ripresa o espansione è il movimento verso il massimo successivo. L’osservazione di molte variabili macroeconomiche nel tempo, come ad esempio il PIL, mostrano andamenti ciclici e ricorrenti, con il susseguirsi di fasi di recessione e di fasi di espansione: una serie temporale può dirsi ciclica se, durante il ciclo economico, mostra un andamento ben preciso: la disoccupazione è un classico esempio di serie temporale altamente ciclica, perchè aumenta durante le fasi di recessione e diminuisce durante la ripresa.

La teoria economica è ancora divisa tra due grandi correnti di pensiero. Secondo gli economisti neoclassici il mercato, contraddistinto da concorrenza perfetta e da attori (imprenditori, consumatori, prestatori d’opera) capaci di possedere e valutare senza differenze le informazioni di prezzo, quantità e qualità, è in grado di regolarsi da sé, raggiungendo autonomamente l’equilibrio. Secondo un’altra tradizione di pensiero la concorrenza è quantomeno imperfetta.

Esistono infatti evidenti asimmetrie, e cioè significative differenze, sulle informazioni di cui dispongono i vari attori e l’instabilità è connaturata alla produzione e alla distribuzione di ricchezza. L’economia è perciò per definizione instabile e il processo economico è cadenzato da cicli che le autorità monetarie devono cercare di attenuare e governare. Questa tradizione non studia improbabili ‘leggi’, ma intende piuttosto analizzare il comportamento degli attori economici, le cui scelte sono orientate da aspettative differenziate e mutevoli.

  

20/03/2013 | Categorie: Nozioni e personaggi Firma: Redazione