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Bond Perpetual: cosa sono?

Questo prodotto finanziario è entrato in Italia con la riforma Vietti del 2004; fa parte della famiglia delle obbligazioni, usufruendo di un regime fiscale al 12,50%. Le sue caratteristiche rimangono comunque ibride: un po’ obbligazione, un po’ azione. Si tratta di un prestito senza scadenza e quindi senza rimborso (e dal punto di vista di scadenza e rimborso assomiglia alle azioni), ma che assicura il pagamento di un tasso d’interesse (come le obbligazioni) fisso, a tempo indeterminato, in genere più alto della media del mercato. Il pagamento di interessi, in verità, non è perpetuo perché le solite clausole scritte in piccolo stabiliscono che l’emittente può unilateralmente decidere di rimborsarlo, cosa che in genere fa dopo un certo periodo di tempo. In caso di fallimento dell’emittente, il prestito irredimibile ha rischi superiori a quello di altri debiti perché la legislazione lo considera un debito subordinato, stabilendo che sia rimborsato solo dopo che sono stati soddisfatti tutti gli altri creditori (ma comunque – magra consolazione – prima degli azionisti). Questo tipo di prestito serve all’emittente per rafforzare il proprio patrimonio (nel calcolo del patrimonio dell’emittente, il fatto della mancanza di rimborso fa assimilare questo debito a patrimonio), ma suscita anche l’interesse degli investitori istituzionali alla ricerca di prodotti a più alto rendimento. Se si punta sulla cedola ok ai bond perpetual. Infatti se si punta ad acquistare questi prodotti non bisogna guardare il prezzo ma interessarsi solo alla cedola che però potrebbe non essere pagata nel momento in cui la società non distribuisce dividendo.
Le quotazioni delle obbligazioni societarie (tra le quali quelle bancarie rappresentano la fetta più importante), hanno subìto un sensibile arretramento, dovuto a un insieme di fattori. Però la nota vicenda dei mutui subprime americani ha mutato le aspettative sul futuro delle economie occidentali. In teoria, una simile situazione avrebbe dovuto offrire ai mercati obbligazionari l’ appiglio perché i prezzi di mercato tornassero a salire, in attesa di una fase ribassista di tassi e rendimenti. In realtà, si è verificata la situazione opposta, perché l’ insieme dei prestiti societari, ma soprattutto quelli  di origine bancaria, hanno duramente pagato il timore che i portafogli di proprietà possano evidenziare perdite in conto capitale importanti, a causa della presenza di strumenti parametrati in parte agli stessi mutui subprime. Il rischio in prospettiva è che le banche coinvolte vedano ridotto il loro attuale grado di affidabilità, con conseguente aumento del costo a loro carico per la raccolta di finanziamenti. All’ atto pratico, ciò significa che i prezzi di mercato dei bond si adeguano ai nuovi livelli di rendimento richiesti dal mercato stesso per questa tipologia di emissioni. La diminuzione del rating di parte delle banche più importanti significa che il loro livello di rischio è salito. Non va, però, dimenticato che in molti casi rimarrà comunque su valori medio alti. È abbastanza probabile che, superata questa fase incerta, le quotazioni riprenderanno a salire, riportandosi sui valori passati, sia se la tendenza dei tassi di interesse dovesse tornare a scendere, sia, soprattutto, se la situazione dei mutui subprime avrà evidenziato in toto il potenziale di perdite in conto capitale che potrebbe ancora caratterizzare i bilanci nei prossimi mesi. Poiché la scelta di immettere in portafoglio obbligazioni perpetual è tipica dell’investitore cassettista, la problematica relativa ai prezzi di mercato andrebbe affrontata con ottica di medio periodo, nel corso del quale questi strumenti muteranno il loro flusso cedolare, da fisso a variabile, salvo che l’ emittente non decida di rimborsare in anticipo le stesse obbligazioni perpetual. Ciò si verifica, generalmente, dopo 10 anni dall’emissione del prestito.
Di conseguenza, se obiettivo dell’ investitore è la riscossione di un elevato flusso cedolare, la strategia a suo tempo attuata non dovrebbe essere modificata.

10/03/2010 | Categorie: Finanza personale Firma: Vincenzo Polimeno