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Azzardo, giocati 2,5 miliardi nel 2018: così l’Italia brucia il futuro

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Il Bel Paese spende troppo in scommesse, anche per la scarsa cultura finanziaria

La somma di 2,5 miliardi è stata scommessa nelle ricevitorie di tutto il Paese. E il settore del gioco d’azzardo al pubblico ha generato ricavi per 490,6 milioni di euro durante i primi sette mesi dell’anno, un periodo che comprendeva la Coppa del Mondo, riporta l’agenzia di stampa Agimeg. Una cifra enorme, con cui l’Italia avrebbe potuto imbastire manovre economiche di grossa portata. E che rispecchia il basso tasso di educazione e cultura finanziaria diffuso nella popolazione.

Il governo ha incassato un totale di €168 milioni in tasse dai ricavi delle scommesse sportive, durante questo periodo. Ma si prevede che l’importo si riduca significativamente quando il 1° gennaio 2019 entrerà in vigore il recente divieto approvato di tutte le forme di pubblicità di gioco d’azzardo. Un’iniziativa legislativa finalmente volta a frenare il mercato del vizio. A partire dal 1° Settembre 2018, è previsto anche un nuovo rialzo del Preu per slot-machine e vlt. Si tratta, comunque, soltanto della prima fase, che segna un aumento pari al 19,25 ed al 6,25% sulle somme giocate, mentre, dal 1° Maggio 2019, la tassazione arriverà a quota 19,5 e 6,5%.

Intanto Napoli è stata la provincia in testa alla classifica dei ricavi. La somma di €71,4 milioni è stata generata in ricavi durante i sette mesi che sono terminati il 31 luglio. I giocatori hanno scommesso un totale di €448 milioni durante il periodo segnalato. Ci sono circa 1.263 ricevitorie al pubblico in tutta la provincia. Un’area problematica, per annosi problemi. Ma la stretta è in arrivo anche lì. Un problema, quello dell’azzardo, da affrontare magari anche nel Mese dell’educazione finanziaria.

04/09/2018 | Categorie: Economia e Dintorni , LaMiaConsulenza Firma: Luca Losito