NEWS

Ravvedimento OPEROSO: novità, dubbi e risposte

Immagine di anteprima

Lo scorso 11 ottobre 2016 si è svolto in Milano presso l’Auditorium di Palazzo Regione Lombardia, l’appuntamento annuale con il Forum Tax. Uno degli argomenti più caldi che sono stati trattati all’interno della manifestazione è sicuramente quello del ravvedimento operoso, in merito al quale abbiamo deciso di proporvi un approfondimento ad hoc intervistano uno dei relatori, nonchè docente PFAcademy, ovvero Antonio Tomassini di DLA Piper. Ecco quindi tutte le novità, le criticità e le derivanti ipotesi di soluzione individuate dall’esperto.


1.Uno dei temi fiscali del momento è l’istituto del Ravvedimento operoso. Può farci un quadro di sintesi delle novità più significa che include?
Il ravvedimento operoso è diventato sempre più uno strumento di tax compliance come si dice oggi, nell’intento di de-processualizzare il diritto tributario e distendere i rapporti tra fisco e contribuente. Le recenti "lettere di compliance" che ha inviato l’agenzia delle entrate ad una nutrita schiera di contribuenti anticipano il contraddittorio e nei fatti invitano al ravvedimento. La circolare 42/E del 12 ottobre 2016 presentata al forum tax ha fornito interessanti chiarimenti sull’istituto precisando che possono essere sistemate irregolarità dichiarative e anche tardive dichiarazioni se ci si attiva entro 90 giorni dal termine di presentazione della dichiarazione stessa con il pagamento di sanzioni fisse ultraridotte. Inoltre è stato chiarito che chi ha presentato una dichiarazione e si ravvede post novantesimo giorno (chi l’ha omessa in toto non può ravvedersi, precisa l’agenzia) dovrà sì regolarizzare la più grave violazione di dichiarazione infedele, ma non anche l’omesso versamento la cui punibilità si considera "assorbita" nella prima. Possibile anche, secondo l’Agenzia, il ravvedimento frazionato (basta che prima non arrivino controlli) e la sistemazione di carenti versamenti di acconti senza sanzioni.
 
2.Quali sono le principali criticità interpretative di questo istituto e qual è il modo più corretto di gestirle?
Si tratta di un istituto che va semplificato e ancora oggi l’errore è dietro l’angolo. In caso di violazioni punite con più sanzioni non si applica il cumulo giuridico delle sanzioni, quindi in alcuni casi può addirittura non essere conveniente ravvedersi. Poi va risolto il più ampio (e diverso, perché spesso si dimentica che dichiarazioni integrative e ravvedimento sono due cose diverse) tema delle dichiarazioni integrative a favore del contribuente. Anche sul piano interpretativo si potrebbe arrivare a sostenere che le dichiarazione integrative a favore possono essere presentate entro il termine lungo valido per le dichiarazioni integrative a sfavore e non solo entro il periodo di imposta successivo. Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione tuttavia non la pensano così, sì che si rende necessaria una modifica normativa per mettere la parola fine a questa ingiusta discriminazione.
 
3.Se lei fosse un consulente finanziario (non un fiscalista) al quale un cliente chiede informazioni in merito a questo istituto, come gestirebbe questa richiesta e quali sono le informazioni essenziali che cercherebbe di trasmettere (nell’attesa di veicolare il cliente verso una consulenza specifica di tipo fiscale)?
Si tratta purtroppo di un istituto di non facile utilizzo quindi puntualizzerei che oggi le possibilità di sistemare i problemi con il fisco ci sono e sono molteplici (con benefici anche sul fronte penale), ma è molto meglio rivolgersi ad un fiscalista per evitare errori.
 

  

13/10/2016 | Categorie: Finanza personale Firma: Redazione