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Mercato immobiliare, c’è voglia di ripresa

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Sembra sollevare leggermente la testa il mercato immobiliare, sostenunto da una parte, dalla decelerazione della discesa dei prezzi delle case, e dall’altra dall’incremento del numero delle richieste di mutui da parte delle famiglie italiane e dal calo degli spread. Questa la situazione del mercato real estate combinando i dati Istat con il Barometro di Crif.

Andando per ordine, le stime preliminari diffuse oggi dall’Istat evidenziano nel quarto trimestre 2013 una flessione dell’1,3% su base trimestrale dell’indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, sia per fini abitativi sia per investimento, rispetto a un calo del 4,8% nei confronti dello stesso periodo del 2012. Da rilevare, però, che nonostante la tendenza sia ancora negativa, si tratta di una discesa in decelerazione per il terzo trimestre consecutivo: infatti era -6% nel primo trimestre 2013 , -5,9% nel secondo e -5,6% nel terzo. In media, nel 2013, i prezzi delle abitazioni sono diminuiti del 5,6% rispetto al 2012 quando la variazione annuale era stata del -2,8%.

A fronte di prezzi più bassi delle case, si consolida la ripresa della domanda di mutui.

Secondo il Barometro Crif, infatti, il mese di marzo ha visto un incremento del 10% nel numero delle richieste di mutui da parte delle famiglie italiane, facendo registrare, per la seconda volta negli ultimi tre mesi, una crescita a doppia cifra. A livello trimestrale, il dato di marzo porta la domanda aggregata nei primi tre mesi del 2014 a segnare un incremento del 9,6% rispetto al pari periodo dello scorso anno e in recupero rispetto ai valori del 2012.

La ripresa della domanda di mutui che si è consolidata negli ultimi 3 trimestri è sintomatica della crescente fiducia da parte delle famiglie, dopo un biennio in cui il mercato aveva di fatto toccato il fondo, e del progressivo ritorno a una situazione di ‘normalità’ per quanto su livelli ancora molto distanti rispetto ai periodi pre-crisi – commenta Simone Capecchi, Direttore Sales & Marketing di Crif – Questo non significa però che il comparto abbia definitivamente messo alle spalle questa difficile fase ma, piuttosto, al risultato positivo registrato in questi ultimi mesi possono aver contribuito congiuntamente diversi fattori, non ultimi un’offerta più dinamica da parte degli Istituti finalizzata a stimolare il mercato, tassi più appetibili nonché la flessione, seppur lieve, dei prezzi degli immobili residenziali".

Nonostante il segno positivo accompagni infatti l’andamento mensile della domanda di mutui dal luglio dello scorso anno, occorre sottolineare come la distanza rispetto agli anni precedenti risulti ancora significativa, con volumi quasi dimezzati. Certo, lo spread ai minimi permette alle Banche di proporre agli interessati un’offerta più ampia di mutui con tassi più selettivi. "In questa fase gli istituti di credito dispongono di maggiore liquidità da impiegare, ma alla luce di una qualità del credito che ancora sconta la fragilità dei bilanci familiari, condizionati da un tasso di disoccupazione che si conferma su livelli record e dalla frequente contrazione dei redditi disponibili, anche nell’immediato futuro è plausibile che l’offerta possa mantenersi selettiva”, conferma infatti Capecchi, che poi conclude dicendo che “al contempo, le famiglie si stanno confermando estremamente attente nell’individuazione delle soluzioni in grado di incidere il meno possibile sul reddito disponibile, richiedendo un importo più contenuto rispetto al passato e allungando i piani di rimborso”.

 

02/04/2014 | Categorie: Finanza personale Firma: Redazione