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Titoli FALLEN ANGEL, attenzione alla vendita impulsiva

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Da gennaio Moody’s ha declassato 33 società statunitensi dalla loro categoria d’investimento. Si tratta del maggior numero di bocciature in un anno dalla crisi finanziaria del 2008.

I recenti declassamenti del rating si sono concentrati soprattutto nei settori dell’energia e dei minerali/metalli, poiché le agenzie di rating hanno integrato nei propri modelli ipotesi relative a minori prezzi delle materie prime. Il recente rimbalzo dei prezzi delle materie prime ha contribuito a sostenere gli spread creditizi e ha arginato ulteriori cambiamenti negativi di rating. “Ma la serie di declassamenti all’inizio dell’anno ha fatto sorgere dubbi in molti investitori del segmento investment grade riguardo a che cosa sia possibile fare con i titoli delle società fallen angel contenuti nei loro portafogli”, ha commentato Daniel Conklin, analista degli investimenti di Loomis Sayles
 

Cosa si può fare?
“Analizzando la performance storica dei titoli fallen angel, abbiamo scoperto che gli extra-rendimenti per tali titoli durante la transizione dal settore investment grade a quello dell’high yield spesso si realizzano con ritardo rispetto agli interi mercati dell’investment grade (IG) e dell’high yield (HY) ", ha risposto l’esperto, che poi ha aggiunto che, scavando più a fondo, hanno scoperto che l’ondata di vendite spesso è brusca ma di breve durata e che le vendite raggiungono il culmine spesso durante il mese in cui avviene il declassamento. 
 
In pratica, sembra che i titoli “fallen angels” siano soggetti a essere ipervenduti nel momento del declassamento, poiché molti investitori che operano esclusivamente nel segmento dell’investment grade e molti operatori che replicano l’indice sono costretti a vendere le proprie obbligazioni. Essenzialmente, quindi, “le vendite dei titoli che escono si concentrano durante quel primo mese, ampliando temporaneamente gli spread in misura superiore al fair value, fino a quando non si riequilibrano domanda e offerta”, commenta Conklin
 
L’aspetto peggiore per i titoli “fallen angels” è quello di essere spesso più reattivi in termini di extrarendimenti rispetto al mercato HY statunitense. Di conseguenza, gli investitori che seguono un approccio rigido regolamentato (richiedendo che i titoli delle società “fallen angels” siano venduti immediatamente in seguito al declassamento oppure prima che il titolo sia uscito dall’indice investment grade) sono potenzialmente soggetti a dover trasformare le perdite potenziali in perdite realizzate. Lasciando un margine discrezionale più ampio sulle società “fallen angels” si potrebbe in qualche maniera aumentare il beta high yield del portafoglio”, conclude l’analista degli investimenti di Loomis Sayles. 
 

  

22/08/2016 | Categorie: Investimenti Firma: Redazione