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Missione Impossibile: una Settimana per Salvare Grecia

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 LA GRECIA È ORMAI a un passo dal default, inutile continuare a nasconderlo.  E  come si vocifera da mesi la Grecia, potrebbe essere già fallita. Quindi tutta l’attenzione dei governi europei potrebbe rivelarsi inutile, nonostante gli sforzi dei negoziatori addetti a trovare un accordo sulla riorganizzazione del debito.

 
L’ULTIMO DRAMMATICO appello arriva dal capo dell’Iif, l’organizzazione che raggruppa banche e creditori esposti verso la Grecia. In un’intervista al Financial Times, Charles Dallara, ha spiegato che "c’è tempo solo fino alla fine della settimana per evitare il default ellenico", aggiungendo che "c’è qualcuno che rema contro" il salvataggio.
 
FORMALMENTE per portare a termine l’intesa senza cui, non potrà essere sbloccata la seconda tranche di aiuti alla Grecia, prevista in un pacchetto da 130 miliardi varato in autunno dall’Unione Europea, c’è tempo fino al 20 marzo, quando la Grecia dovrà rifinanziare 14,5 miliardi di titoli di Stato.
 
MA DALLARA è drastico: "Per il taglio del debito da 100 miliardi di euro serve un’intesa entro la fine della settimana", prima dell’incontro dell’Eurogruppo previsto per il 23 gennaio.
 
IL CAPO DELL’IIF ha inoltre tenuto a precisare che mentre "tutti i capi di Stato europei dicono che vogliono un accordo con un 50 % di haircut su base volontaria, alcuni dei loro collaboratori non stanno seguendo questo principio".
 
I NEGOZIATI tra il fondo e Atene sono stati interrotti, quando Standard & Poor’s ha deciso il declassamento del debito di mezza Unione Europea. I negoziati si riapriranno anche tenendo conto dei tassi di interesse che verranno offerti con i nuovi titoli.
 
LA GERMANIA insiste per limitarli al 2-3%, ma i detentori chiedono il 5%, e questo non fa altro che far diventare  l’accordo, sempre più un’utopia, nonostante i tempi sempre più stetti.
 
E UN ALTRO siluro contro Atene e contro l’intera Europa, è arrivato da Moritz Kraemer, responsabile del monitoragguio dei rating sovrani europei di Standard & Poor’s, che prevede un “default della Grecia in tempi molto brevi”. Che ha aggiunto “Non saprei dire se ci sarà una soluzione alla fine degli attuali negoziati”. “C’è molta strategia del rischio calcolato e un default disordinato avrebbe risvolti negativi su altri paesi, ma credo che i politici vogliano evitarlo. I giochi sono ancora aperti”, ha concluso.
 
LE ISTITUZIONI GRECHE continuano a scacciare lo spettro del default. Lo stesso premier ellenico, Lucas Papademos, ha ribadito che "l’abbandono dell’euro non è un’opzione" presa in considerazione, dimostrandosi ottimista sulla possibilità di raggiungere un’intesa con l’Iif.
 
PAPADEMOS, considera l’arresto delle trattative di venerdì scorso come "una piccola pausa nelle discussioni, ma sono fiducioso che continueranno e che raggiungeremo in tempo un accordo che sia accettabile da entrambe le parti".
 
C’È FIDUCIA, o forse sarebbe meglio dire speranza, anche da Bruxelles, dove un portavoce della Commissione europea si è detto "fiducioso" sulla possibilità di trovare un accordo "al più presto".
Nella realtà il tempo stringe
 

  

18/01/2012 | Categorie: Il caso della settimana Firma: Denise Tagnin