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Fed: Tassi Bloccati Per Altri Tre Anni

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 LA DECISIONE FINALE presa dalla Fed è stata quella di lasciare invariati i tassi, vicini allo zero, per almeno tre anni, fino a tutto il 2014 con l’obiettivo di sostenere l’economia americana ancora troppo debole.

 
IL GOVERNATORE Ben Bernanke, ha annunciato che ci saranno nuove correzioni nelle strategie di comunicazione e trasparenza della Fed. Ha ritenuto, inoltre, opportuno mantenere il tasso d’inflazione nel lungo periodo, per l’economia statunitense al 2%, misurato dall’indice dei prezzi per i consumi personali.
 
IL NUMERO UNO ha chiarito che,  “Comunicare chiaramente questo obiettivo aiuta ad ancorare le aspettative inflazionistiche, facilitando la stabilità dei prezzi, la moderazione dei tassi d’interesse a lunga e rafforzando la capacità del Fomc di promuovere la massima occupazione in presenza di turbolenze economiche”.
 
BERNANKE ha tenuto a precisare che la Fed non intende assolutamente dare priorità alla lotta all’inflazione, “Il nostro doppio mandato, stabilità dei prezzi e occupazione, resta invariato”.
 
LA FED ha messo in atto un’ulteriore operazione di trasparenza, rendendo note le attese sui tassi di tutti i 17 componenti del Fomc, l’organismo decisionale di politica monetaria. Anche questa mossa, ha l’obiettivo di combattere tensioni e rovesci economici.
 
NELL’ULTIMO outlook, la Fed ha ridimensionato per il 2012 le previsioni di crescita, portandole dal 2,5%-2,9% al 2,2%-2,7%, ha presunto un livello di disoccupazione tra l’8,2% e l’8,5 %. Nove dei 17 membri del Fomc, in questo clima, prevedono rialzi dei tassi tra il 2014 e il 2015.
 
IL MESSAGGIO lanciato dalla Fed è l’impegno a mantenere tassi interbancari a livelli eccezionalmente bassi, proprio per dare spazio ad una ripresa economica.
 
HA INOLTRE comunicato che “se esistono indicatori che puntano a qualche ulteriore miglioramento del mercato del lavoro, la disoccupazione rimane elevata”.  Bernanke e i suoi colleghi hanno parlato  della debolezza del settore immobiliare, del basso tasso di utilizzo delle risorse e di un’inflazione sottotono nel medio periodo. Bernanke ha parlato di “vento contrario”, per il miglioramento dell’economia americana, a causa della crisi europea. “Non siamo pronti – ha detto – a dichiarare che siamo entrati in una fase più robusta per l’economia”. Così come non ha escluso se necessario l’utilizzo di ulteriori azioni.
 

  

26/01/2012 | Categorie: Il caso della settimana Firma: Jonathan Figoli