NEWS

Che s’ha da fare per anticipare il momento della pensione! (decalogo costruttivo).

Immagine di anteprima

Come è noto, la pensione ordinaria di vecchiaia è liquidata a 65 anni di età per gli uomini ed a 60 per le donne con almeno 20 anni di contributi. La legislazione prevede però che in presenza di 40 anni di contributi o di un particolare mix di età anagrafica e di contribuzione (meglio noto come “quote”)  si possa anticipare tale momento, ricorrendo a particolari “accorgimenti”  in grado di accelerare  tale viaggio verso la pensione. Ve ne vogliamo indicare qualcuno nel “decalogo” che segue ritenendo di fare cosa utile a quanti sono attualmente in corsa verso questo traguardo:

1)       il riscatto (oneroso)  degli anni degli studi universitari i quali si aggiungono alla contribuzione maturata
2)       il recupero del periodo lavorativo in cui il datore di lavoro ha omesso di versare la dovuta contribuzione, sempre che non sia scattata la prescrizione (è sufficiente fare intervenire la Direzione Provinciale del Lavoro con una apposita denuncia documentata)
3)       il ricorso (oneroso) all’art.13 della legge 1338/62 per coprire di contribuzione un periodo di omissione contributiva ormai caduto in  prescrizione
4)       coprire  (onerosamente) di contribuzione un periodo di lavoro prestato come Co.Co.Co. precedentemente al 1° gennaio 1996

      5)       farsi accreditare (gratuitamente) dall’INPS il servizio militare di leva prestato come soldato
6
)       farsi accreditare (dall’INPDAP) e trasferirlo successivamente all’INPS il periodo di servizio militare prestato come Ufficiale
7
)       farsi accreditare e  ricongiungere (gratuitamente) i periodi di lavoro prestati in Paesi della CEE a qualunque epoca risalgano
8
)       riscattare onerosamente i periodi di lavoro svolto all’estero in Paesi non legati all’Italia da convenzioni bilaterali di sicurezza sociale
9
)       farsi accreditare (e far valere) periodi di lavoro svolto a partire dal 14° anno di età come facente parte di un nucleo coltivatore diretto operante su un fondo
10
)       versare contributi volontari per ricoprire di contribuzione periodi di inoccupazione o di attività svolta senza l’obbligo di versare contributi obbligatori

Ve ne sono anche altri, ma va subito detto in proposito, che  il “fai da te” non solo è estremamente difficile (posto che ad ogni singolo intervento presiede la normativa di riferimento sempre abbastanza complessa) ma può riuscire dannoso in quanto la migliore “ricetta” è spesso fornita dal mix di interventi che è possibile effettuare in concomitanza e contemporaneamente.

E’ molto più semplice, proficuo, conveniente economicamente  e fa perdere meno tempo il ricorso ad un Esperto Previdenziale il quale – a fronte di apposita documentazione – esamina nel suo complesso la situazione previdenziale del soggetto, rilascia una apposita “relazione di consulenza” altamente specializzata e provvede ad indicare gli interventi che sono utili al conseguimento dello scopo prefissato.

Per conoscere le modalità, i tempi ed i costi per richiedere e fruire dell’ausilio  dell’ Esperto Previdenziale, clicca qui.          

dr. Domenico Attardi

 

Questo articolo è tratto ed è disponibile anche sul blog http://previdenzaindipendente.wordpress.com

28/11/2008 | Categorie: Finanza personale Firma: Redazione