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Scudo fiscale. Italiani occultavano denaro anche in Palestina

Italiani popolo di santi,  poeti, navigatori e anche  di furbetti.  Proprio di furbetti !  Infatti, alcuni “furbetti” avevano occultato  quasi 200 milioni di euro nei paesi più disparati come Romania ma anche Argentina, Brasile , Palestina, Ecuador e persino in Mongolia. Il Tesoro ha tracciato il bilancio definitivo della scudo fiscale e in questi giorni ha trasmesso al Parlamento i dati definitivi dei rimpatri dall’estero.

I DATI DEFINITIVI –  Dal 15 settembre 2009 fino al 30 aprile sono emerse attività per un valore di 104,5 miliardi e di queste  il 97,6%  sono rimpatriate, mentre il 2,4% è stato regolarizzato. Secondo il Tesoro il gettito complessivo proveniente dall’operazione scudo fiscale è stato di  5,6 miliardi. Le transazioni totali sono state 206.608 per un valore medio di 506 mila euro.
Ma da dove arrivano i rimpatri dello scudo fiscale ? ovviamente in pole position c’è la Svizzera con oltre 71 miliardi di euro. E gli italiani che li hanno rimpatriati sono stati ben 105 mila. In seconda posizione si trovano il Lussemburgo con 6,8 miliardi e San Marino con 5,8 miliardi di euro.

LE SORPRESE – Ma comunque si sa, gli italiani sono ingegnosi e ben 1147 di loro hanno nascosto denaro in Romania per un valore di 198 milioni di euro. Mentre, solo, e si fa per dire, 300 nostrani, hanno occultato 140 milioni ad Hong Kong. Nelle sorprese ci sono anche Stati, che non rientrano nei tipici paradisi fiscali. Infatti sono rientrati capitali anche dalla Palestina, Cile, Cuba, Cina, Egitto, Montenegro.  Da questi paesi sono stati scudati 1,77 miliardi per un totale di 5000 operazioni.
 
LE PENDENZE CON IL FISCO –  Quasi tutte le  transazioni sono state regolarizzate entro il 15 dicembre del 2009, quando si pagava un’imposta del 5% sui capitali regolarizzati.  E nonostante ci fosse stata una seconda tornata, il 28 febbraio, per regolarizzare le posizioni con il fisco italiano, versando il 6%. Molti dei “furbetti” hanno preferito aspettare fino alla fine, pagando il 7%.  
 

13/07/2010 | Categorie: Il caso della settimana Firma: Redazione