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I Conti del Vaticano ancora in rosso

La crisi economica colpisce anche il Vaticano.  La Santa Sede ha chiuso il 2009 con un disavanzo pari a 4,1 milioni di euro. Aumentano le offerte dei fedeli al Papa. Dallo Ior 50 milioni .

I NUMERI – I conti del Vaticano per il secondo anno consecutivo  sono ancora in rosso. La Santa Sede ha chiuso il 2009 con un disavanzo d’esercizio pari a 4,1 milioni di euro. Nel 2008 il passivo era stato di 911 mila euro. Sul dato negativo del Vaticano ha inciso la cresi economica mondiale, ma secondo il portavoce Padre Federico Lombardi la situazione delle casse del Vaticano sono da ritenere in miglioramento e se non ci fosse stata la crisi finanziaria il bilancio avrebbe chiuso sicuramente con il segno positivo. Il 2010 dovrebbe essere l’anno della risalita dei conti del Vaticano.
Nel 2009, il bilancio consuntivo consolidato delle Santa Sede  (intesa come organo centrale della Chiesa, con tutti i dicasteri, Propaganda Fide compresa)  ha fatto registrare entrate  250,2 milioni, mentre le uscite sono arrivate a 254, 3 milioni, con un disavanzo, appunto , di 4,1 milioni di euro . Tra le principali entrate si trovano i 50 milioni di euro messi a disposizione dello IOR, la banca pontificia.
 
LE DONAZIONI
– Mentre le donazioni al Papa per le sue attività, l’Obolo di San Pietro, nel 2009 hanno raggiunto la cifra di 82,5 milioni di dollari, in aumento rispetto al 2008.  Si definisce Obolo di San Pietro l’aiuto economico che i fedeli offrono  al Papa come segno di adesione alla sollecitudine del successore di San Pietro per le molteplici necessità della Chiesa universale e per le opere di carità per i più bisognosi. La dotazione dell’Obolo di San Pietro va tenuta distinta da tutti gli introiti che la Chiesa Cattolica riceve per effetto di trattati e accordi bilaterali come per l’Italia accade per l’8 per mille.
I maggiori contributi nel 2009 sono pervenuti dai cattolici degli Stati Uniti, dell’Italia e della Francia : non c’è più la Germania dalla lista che, nel 2008, era al terzo posto. Ma per avere un quadro più chiaro ed affidabile sarà meglio aspettare il bilancio dell’anno 2010.

11/07/2010 | Categorie: Il caso della settimana Firma: Redazione