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Speciale PFEXPO. Il futuro incerto del dollaro: debolezza momentanea o decino strutturale?

Analisi dei futuri scenari euro-dollaro tra politiche monetarie divergenti, mercati dei capitali e dinamiche globali di potere economico.

Introduzione

Il rapporto euro-dollaro rappresenta una variabile strategica per la stabilità finanziaria internazionale. In un contesto segnato da tensioni geopolitiche, riallocazioni di capitale e cambiamenti nelle politiche monetarie, la discussione sul futuro di questa coppia valutaria assume crescente rilevanza. Il tema è reso ancora più complesso dalle potenziali conseguenze di un rafforzamento dei BRICS attraverso l’introduzione di una propria valuta, elemento che potrebbe modificare in modo strutturale gli equilibri globali.


L’incertezza e la gestione delle politiche monetarie

La situazione attuale è caratterizzata da un clima di marcata instabilità, che richiede un attento controllo per evitare derive speculative e squilibri finanziari. Secondo l’analisi di Lucrezia Reichlin, il riposizionamento degli Stati Uniti nel commercio globale potrebbe avere effetti significativi non solo sull’economia reale, ma anche sui mercati finanziari e sul ruolo del dollaro come valuta di riferimento internazionale.


L’esperienza recente — dalla crisi finanziaria globale alla pandemia di COVID-19 — dimostra la dipendenza sistemica dell’Europa dal dollaro, in particolare attraverso il mercato eurodollaro offshore. In momenti di stress, come osservato durante la crisi subprime o la crisi pandemica, le banche europee hanno dovuto attingere a linee di swap fornite dalla Federal Reserve, evidenziando la vulnerabilità di un sistema privo di un robusto mercato obbligazionario denominato in euro.


Il ruolo dell’euro e la necessità di rafforzare i mercati dei capitali

La prospettiva di un’Europa più autonoma sul piano finanziario implica il potenziamento del ruolo internazionale dell’euro. Ciò passa inevitabilmente per la creazione di un mercato dei capitali integrato e liquido, in grado di fungere da vera alternativa al dollaro come riserva di valore globale. In quest’ottica, la Brexit ha rappresentato un elemento di fragilità ulteriore per il sistema europeo, sottraendo al mercato continentale una piazza finanziaria di primissimo piano come Londra.

Un debito comune europeo, meglio strutturato, potrebbe rappresentare la chiave per fornire agli investitori internazionali strumenti di riserva denominati in euro, riducendo la dipendenza dall’offerta americana.


Dinamiche del dollaro e possibili scenari futuri

Analizzando la debolezza recente del dollaro, è necessario considerare diversi fattori. Tra questi, la perdita di fiducia verso l’amministrazione statunitense in seguito a politiche protezionistiche e transazionali, la fragilità del sistema cinese che ancora impedisce la piena convertibilità dello yuan, e i movimenti di capitale che tendono a ricollocarsi in altre aree geografiche.

Nonostante la presenza di un differenziale di tassi favorevole agli Stati Uniti, i flussi di capitale in uscita hanno indebolito il dollaro, portandolo su livelli minimi rispetto all’euro negli ultimi tre-quattro anni. Questo fenomeno potrebbe offrire alla Banca Centrale Europea margini ulteriori di manovra sui tassi di interesse, con la possibilità di ulteriori riduzioni fino a 75 basis point.


Un modello di riferimento per la determinazione del valore di equilibrio nel lungo termine — come quello della parità dei poteri d’acquisto — suggerirebbe addirittura un cambio euro-dollaro ben oltre 1,25. Tale scenario, seppure ipotetico, conferma che esistono spazi significativi per un apprezzamento dell’euro, pur con le possibili controindicazioni sulle esportazioni europee.


L’incognita BRICS: una nuova valuta globale?

Un elemento che potrebbe modificare drasticamente lo scenario valutario riguarda la possibile introduzione di una moneta dei BRICS. La creazione di una valuta alternativa su scala globale avrebbe l’effetto di ridurre la centralità sia del dollaro sia dell’euro, andando a rimescolare le carte del sistema finanziario internazionale.

Tuttavia, rimangono forti ostacoli alla sua realizzazione: dalle divergenze interne tra i Paesi BRICS alla mancanza di un’infrastruttura finanziaria integrata che consenta una vera alternativa di scala mondiale.


Conclusioni

La traiettoria euro-dollaro nei prossimi anni dipenderà da una molteplicità di fattori: politiche monetarie, dinamiche commerciali, movimenti di capitale e scelte geopolitiche. In tale quadro, il rafforzamento del ruolo internazionale dell’euro, insieme alla costruzione di un mercato dei capitali più solido e integrato, rappresenta la principale sfida per l’Europa.

In parallelo, la possibilità che i BRICS diano vita a una propria valuta costituisce una variabile di lungo periodo che merita di essere monitorata con attenzione, per comprendere come evolveranno i futuri equilibri del sistema finanziario globale.

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