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E se Kamala Harris avesse vinto? Il futuro che (forse) ci siamo persi

Una presidenza storica mai accaduta: il "what if" di Kamala Harris, il mondo sarebbe quello attuale?

Cosa sarebbe successo se Kamala Harris, prima donna vicepresidente nella storia degli Stati Uniti, avesse vinto direttamente le elezioni presidenziali USA al posto di Joe Biden? Un esercizio di immaginazione politica che apre scenari affascinanti su leadership femminile, geopolitica e cambiamento culturale.


La presidenza Harris sarebbe stata una svolta non solo per l’America, ma per l’intero equilibrio globale. Non si tratta solo di genere: si parla di uno stile di leadership nuovo, di una visione più inclusiva e di scelte strategiche forse molto diverse da quelle a cui siamo abituati.


Kamala Harris presidente: una rivoluzione simbolica e sostanziale

La vittoria di Kamala Harris avrebbe rappresentato la prima donna presidente e la prima persona di origine afroamericana e asiatica a guidare la Casa Bianca. Un segnale potentissimo in termini di diversità, inclusione e ridefinizione del concetto di potere negli Stati Uniti.

In termini politici, probabilmente avremmo assistito a una maggiore attenzione su:

  • Riforma del sistema giudiziario e diritti civili, temi che Kamala Harris ha affrontato per anni come procuratrice generale della California.

  • Diritti riproduttivi e salute delle donne, con una difesa più esplicita rispetto alla linea spesso prudente di Biden.

  • Clima e sostenibilità, con politiche più decise verso una transizione green.


Politica estera sotto Harris: più diplomazia, meno ambiguità?

Nel contesto internazionale, Kamala Harris avrebbe potuto rafforzare la linea democratica ma con un tocco più empatico e multilaterale. Il suo approccio sarebbe stato probabilmente più orientato al dialogo nei confronti di:

  • Cina: forse con toni meno conflittuali, ma più chiari sul piano dei diritti umani.

  • Europa: rafforzamento dei legami con l’UE e appoggio compatto all’Ucraina, ma con un maggior focus su diplomazia preventiva.

  • America Latina: investimenti in cooperazione per affrontare le cause della migrazione, più che nella sola gestione dei confini.


Economia e lavoro: verso un capitalismo più equo?

Sul piano economico, la presidente Harris avrebbe promosso un’agenda attenta alla giustizia sociale e alla ridistribuzione delle risorse. Probabile l’introduzione di incentivi maggiori per:

  • PMI e startup a guida femminile e minoritaria

  • Welfare familiare e congedi parentali più solidi

  • Un aumento graduale del salario minimo federale

Anche l’impronta sul mondo tech e sull’intelligenza artificiale sarebbe potuta essere più etica, con regolamentazioni pensate per tutelare cittadini e lavoratori.


L’impatto culturale globale: donne al potere, un nuovo paradigma

Una donna presidente degli Stati Uniti avrebbe avuto un impatto simbolico enorme a livello mondiale, soprattutto nei Paesi in cui la leadership femminile è ancora vista come un’eccezione. Le immagini di Kamala Harris al comando avrebbero fatto il giro del mondo, ispirando:

  • Nuove generazioni di leader donne

  • Discussioni sul patriarcato politico

  • Cambiamenti nei modelli di rappresentanza anche in Europa e Asia


Il mondo oggi: cosa sarebbe diverso?

Non possiamo saperlo con certezza, ma possiamo ipotizzare che:

  • Gli USA avrebbero accelerato alcune riforme interne sul piano sociale

  • Il linguaggio politico globale sarebbe più orientato all’empatia e all’ascolto

  • Le donne leader avrebbero trovato un nuovo punto di riferimento internazionale

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