
Tecnologia, intelligenza artificiale e futuro del lavoro: come rimanere presenti e consapevoli
Negli ultimi anni, la tecnologia sta trasformando radicalmente il nostro modo di lavorare, comunicare e prendere decisioni.
Il cambiamento è evidente: processi più rapidi, informazioni a portata di mano, possibilità di automatizzare attività ripetitive.
Ma la vera domanda è: siamo davvero pronti a usarla nel modo giusto?
Il ruolo della tecnologia nel lavoro di oggi
Come sottolinea Valentina Marini in Finance TV – Le Voci dell’Economia, il punto non è solo quanto la tecnologia cambi il nostro lavoro, ma come noi siamo in grado di ripensare il nostro ruolo alla luce di questi strumenti.
L’IA non sostituisce le persone, ma può sostituire chi non la sa utilizzare. Questo significa che imparare a sfruttare al meglio strumenti come ChatGPT, creando prompt chiari e mirati, diventa una competenza chiave.
Un’IA allenata con le domande giuste può diventare un “collega” prezioso, capace di migliorare efficienza e qualità del lavoro. Ma senza pensiero critico e capacità di verifica, rischiamo di ottenere risposte superficiali o fuorvianti.
Domande giuste, pensiero critico e consapevolezza
Il cuore della questione è che la differenza non la fa la tecnologia, ma l’uso che ne facciamo. Formulare domande precise, concatenare correttamente le richieste e saper interpretare i risultati sono abilità sempre più decisive.
Viviamo però in una società segnata dal breve-termismo: le notizie diventano vecchie in pochi giorni, le informazioni scorrono senza lasciare traccia. La tecnologia, con la sua velocità, può accentuare questa tendenza se non impariamo a gestirla.
Il rischio dell’eterno presente
Un aspetto critico è la perdita di capacità di pianificazione. Avere sempre risposte immediate può ridurre la nostra attitudine a ragionare sul futuro. Questo vale anche per la pianificazione finanziaria, dove la visione a lungo termine è fondamentale.
Delegare troppo alla tecnologia può “atrofizzare” alcune funzioni cognitive: ciò che non esercitiamo, lo perdiamo. È per questo che diventa essenziale allenare la presenza mentale e la consapevolezza.
Presenza e mindfulness nel mondo digitale
Come evidenziato da neuroscienze e pratiche di mindfulness, il multitasking – o meglio lo switch tasking – riduce la qualità della nostra attenzione. Guardare il telefono durante una riunione o rispondere a un’email mentre seguiamo un film non è vera produttività, ma frammentazione cognitiva.
Allenare la presenza significa essere pienamente concentrati su ciò che facciamo, con i colleghi, i clienti o su un progetto. Significa anche saper dire “stop” alla frenesia digitale, scegliendo quando e come usare la tecnologia.
Conclusione: la tecnologia come alleata consapevole
La tecnologia e l’intelligenza artificiale possono essere potenti alleati, ma solo se guidati da un uso consapevole. Le parole chiave sono:
Consapevolezza: capire come e quanto usiamo la tecnologia.
Pensiero critico: verificare e contestualizzare le informazioni.
Presenza: vivere pienamente il momento senza distrazioni digitali.
In un mondo in continuo cambiamento, la vera sfida non è “tenere il passo” con la tecnologia, ma restare protagonisti attivi del nostro lavoro e della nostra vita.
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