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Sicurezza informatica: quale è il ruolo dell’intelligenza artificiale

Oggi più che mai, con l’avvento dell’intelligenza artificiale, è fondamentale che anche le piccole realtà imprenditoriali alzino il livello di attenzione.


Quando si parla di sicurezza informatica spesso pensiamo a grandi aziende, hacker internazionali e attacchi sofisticati. La verità è che il tema riguarda tutti: dalle multinazionali alle microimprese che costituiscono l’ossatura dell’economia italiana.


L’anello debole resta l’essere umano

Secondo le stime, tra il 90% e il 95% degli attacchi informatici andati a segno ha come causa un errore umano. Basta un click sbagliato su un’email sospetta o un momento di distrazione per aprire la porta ai cybercriminali. È per questo che la difesa più efficace non è solo la tecnologia, ma la formazione continua: breve, aggiornata e pratica, capace di fornire strumenti concreti per riconoscere i tentativi di truffa.


Intelligenza artificiale: opportunità e rischi

L’IA porta con sé grandi vantaggi, ma anche nuovi pericoli. Sempre più persone, ad esempio, inseriscono dati riservati in piattaforme come i chatbot, dimenticando che non sono vincolati al segreto professionale.


Con gli account gratuiti i rischi sono ancora maggiori: informazioni sensibili possono finire nei sistemi di addestramento, diventando di fatto “pubbliche”. E non è un problema solo per i privati: anche aziende e professionisti, caricando documenti riservati, rischiano di esporre informazioni strategiche.


Attacchi locali o geopolitici? Entrambi

La scena del cybercrime è ormai globale e diversificata. Da un lato ci sono le grandi organizzazioni criminali internazionali, che lanciano attacchi ransomware contro aziende di valore.


Dall’altro, esiste un “sottobosco” di truffe più semplici ma devastanti per le microimprese: finti SMS bancari, telefonate di falsi carabinieri o operatori, programmi di controllo remoto che portano via in pochi minuti i risparmi di una vita.

Il problema è che, a differenza di un incidente stradale, un “incidente informatico” non ha un percorso codificato: la vittima spesso non sa a chi rivolgersi e si ritrova sola ad affrontare le conseguenze economiche e psicologiche.


Cosa possiamo fare?

La ricetta non è semplice, ma alcuni punti fermi ci sono:

  • Formazione mirata e continua per dipendenti e imprenditori.

  • Cautela nell’uso dell’IA, evitando di condividere informazioni sensibili.

  • Procedure di emergenza codificate, per sapere come reagire in caso di incidente informatico.


Il tema della sicurezza digitale sarà sempre più centrale nei prossimi anni. Non possiamo eliminarlo, ma possiamo imparare a conviverci in modo consapevole.


Guarda l'intervista completa su FinanceTV o ascolta

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