
L'era della tecnologia: tra competitività globale, cyberspazio e nuove intelligenze
L’epoca contemporanea si distingue dal passato non solo per la crescente dipendenza dai sistemi tecnologici, ma per la rapidità e il livello di sostituibilità che questi hanno assunto rispetto alle capacità umane.
La qualità della vita, la sicurezza e lo sviluppo economico dipendono sempre più dall’evoluzione tecnologica e dalla resilienza del sistema-Paese. Questa capacità di adattamento si traduce in continuità di governance per gli Stati e in business continuity per le imprese.
In un mondo sempre più competitivo, la crescita economica e la credibilità politica saranno subordinate alla capacità di mantenere un vantaggio tecnologico strategico. Il panorama internazionale è dominato da una concorrenza senza precedenti, in cui le relazioni politiche ed economiche sono definite sempre più da logiche contrattualistiche. Questo significa che i modelli competitivi attuali e futuri vedranno un incremento nell’acquisizione e nell’elaborazione di informazioni strategiche nel cyberspazio.
Cyber, Intelligenza Artificiale e Quantum Computing: le nuove armi della competizione globale
L’avanzata tecnologica ha reso il cyberspazio il nuovo campo di battaglia della geopolitica. Il controllo della competizione tecnologica – attraverso strumenti come l’Intelligenza Artificiale (IA) e il Quantum Computing – sarà cruciale nella gestione dei conflitti e delle crisi globali. Le economie avanzate e le potenze emergenti stanno già investendo massicciamente in queste tecnologie per influenzare e dominare gli scenari futuri.
Come sottolineato al Cybersec 2023 in Polonia, il cyberspazio rappresenterà il dominio privilegiato dei conflitti internazionali, spesso combattuti al di sotto della soglia di guerra tradizionale. In questo contesto, gli Stati non sono più gli unici attori dominanti: aziende transnazionali, gruppi economici e organizzazioni non-statali giocano un ruolo sempre più determinante nell’orientare politiche e strategie globali.
Un nuovo paradigma di potere: dalla piramide alla rete
Il concetto di potere sta evolvendo da una struttura piramidale a una reticolare. Gli Stati nazionali, eredi del sistema westfaliano, vedono erodere le proprie prerogative – come il monopolio della forza e dell’informazione – a favore di nuovi attori capaci di modellare decisioni e relazioni internazionali.
Parallelamente, la mancanza di una governance economica condivisa e il declino della cooperazione monetaria e fiscale aumentano l’incertezza, rendendo sempre più difficile adottare politiche anticicliche in grado di contrastare le crisi sistemiche. Questo scenario impone agli Stati la necessità di ridefinire il proprio ruolo e la propria influenza globale.
USA, Cina e Russia: tre strategie per il futuro
Le grandi potenze stanno affrontando questa trasformazione con strategie differenti:
-Stati Uniti: devono bilanciare la spesa per la Difesa e la Sicurezza con le esigenze di politica sociale interna, mentre cercano di mantenere la supremazia tecnologica.
-Cina: soffre un calo di competitività internazionale e deve ripensare il suo modello di sviluppo basato sulla globalizzazione.
-Russia: è alle prese con il conflitto in Ucraina e la necessità di preservare la stabilità del rublo nel contesto eurasiatico.
Carl Schmitt aveva previsto che ogni nuova epoca avrebbe ridefinito i confini e gli equilibri globali. Oggi, il "nuovo nomos della Terra" non è più solo fisico, ma anche digitale e metaversico, plasmato dalla percezione del sé e dell’altro attraverso nuove tecnologie.
Cybersecurity e manipolazione della realtà: la nuova sfida globale
Nel mondo iperconnesso attuale, la cybersicurezza diventa una priorità strategica. Le capacità economiche e militari non si misurano più solo in termini tradizionali, ma anche nella capacità di condizionare percezioni e decisioni attraverso il controllo dell’informazione.
Il cyber-spazio, nel suo dematerializzare paure e confini, ridefinisce minacce e opportunità, portando la competizione su livelli inediti. Oggi, il rischio non riguarda solo la protezione delle infrastrutture digitali, ma anche la salvaguardia della percezione della realtà stessa, influenzata da IA, algoritmi e deepfake.
In definitiva, il futuro della geopolitica e dell’economia globale sarà sempre più determinato dalla capacità di navigare questa nuova dimensione tecnologica, dove il potere si gioca non solo sui territori fisici, ma anche sulle reti digitali e sulle informazioni che modellano il mondo di domani.
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