Bitcoin alla prova del nove: una crescita stabile o una bolla destinata a sgonfiarsi?

Nel mondo delle criptovalute, Bitcoin rimane il pioniere indiscusso. La sua continua ascesa sul mercato, sia come valore che come interesse degli investitori, è un fenomeno degno di nota.

Ma questa crescita può essere considerata una bolla speculativa destinata a scoppiare? Dal 2008, anno in cui Satoshi Nakamoto pubblicò il Whitepaper di Bitcoin, il mondo delle criptovalute è stato frequentemente associato a una bolla speculativa destinata a implodere. Questo giudizio è spesso motivato dall’elevata volatilità che caratterizza il mercato di Bitcoin e delle altre valute digitali, ma anche se ci sono stati drawdown significativi nel corso degli anni, arrivando talvolta al -90%, tale volatilità non giustifica necessariamente l’associazione con il termine “bolla speculativa”.

Le bolle speculative sono fenomeni complessi influenzati da molteplici fattori, tra cui la domanda del mercato, la percezione del valore e la psicologia degli investitori. Pertanto, giudicare la validità o la stabilità di un bene basandosi unicamente sulla sua esposizione a una bolla speculativa può essere ingiustificato.

Ne abbiamo discusso insieme a Ferdinando Ametrano, professore di Bitcoin e Blockchain Technologies e CEO di CheckSig, in una recente intervista su FinanceTV.

Bitcoin si distingue per la sua autenticità come tentativo di introdurre una forma di scarsità nel mondo digitale. A differenza di molte criptovalute secondarie, la sua struttura rende estremamente difficile la manipolazione. Questa scarsità è fondamentale per il suo valore sul mercato, poiché la domanda supera costantemente l’offerta. La crescente comprensione di questa scarsità sta alimentando l’interesse verso Bitcoin, mentre molti potrebbero non comprendere appieno il concetto di scarsità digitale, l’apprezzamento continuo di Bitcoin come riserva di valore lo rende sempre più attraente per gli investitori.

L’autorizzazione degli ETF per Bitcoin ha aperto nuove opportunità di investimento per gli americani, con un flusso di miliardi di dollari che entra nel mercato. Questo ha alimentato una “Bull Run”, una fase di aumento dei prezzi che ha portato Bitcoin a un aumento del 155% l’anno scorso, con un ulteriore incremento del 40% all’inizio di quest’anno. Allo stesso tempo, l’halving di Bitcoin, un evento che si verifica ogni 4 anni e riduce la quantità di Bitcoin emessi a metà, ha contribuito al suo valore. Sebbene l’effetto dell’halving sulla pressione dei prezzi possa essere trascurabile, la sua correlazione con cicli rialzisti passati suggerisce una prospettiva ottimistica per il futuro.

È importante notare che i ritorni elevati di Bitcoin sono il risultato di rischi finanziari significativi, inclusa la volatilità e i drawdown. Tuttavia, molti investitori sono disposti a correre questi rischi, con l’aspettativa di ulteriori aumenti di prezzo nel 2024. Alcuni osservatori ritengono plausibile che Bitcoin possa superare i $100.000 entro la fine del 2024 o l’inizio del 2025, ma gli investitori devono prendere in considerazione un orizzonte temporale di investimento di 3-5 anni. È essenziale essere pronti a sopportare eventuali periodi di indisponibilità del capitale investito nel breve e medio termine.

In conclusione, sebbene sia importante considerare le lezioni apprese dalle bolle speculative del passato, è altrettanto essenziale valutare in modo accurato e ponderato le fondamenta e il valore intrinseco di un bene prima di trarre conclusioni affrettate sulla sua sostenibilità a lungo termine.

Il futuro di Bitcoin è incerto ma promettente. Con l’aumento dell’interesse degli investitori e l’evoluzione del mercato delle criptovalute, Bitcoin continua a essere un’opzione attraente per coloro che cercano di diversificare il proprio portafoglio. Tuttavia, è importante adottare un approccio cauto e considerare attentamente i rischi coinvolti prima di investire in questa criptovaluta in rapida evoluzione.

Ferdinando Ametrano
Professore di Bitcoin e Blockchain Technologies, CEO di CheckSig

“I ritorni, le performance, i rendimenti sono sempre soltanto la remunerazione di rischi finanziari che corriamo, quindi è chiaro che grandi rendimenti che hanno caratterizzato la storia di Bitcoin sono la remunerazione di grandi rischi percepiti e subiti in termini di volatilità, di drawdown e di indisponibilità eventuale sul breve e medio periodo del capitale che si può investire. ”