
Dall’oro al dollaro: storia dell'egemonia finanziaria fra USA ed Europa
L’evoluzione dei rapporti economici e finanziari tra Stati Uniti ed Europa è al centro della riflessione contemporanea. Ne parliamo con Gian Carlo Cocco
Introduzione
L’attuale crisi del debito pubblico, le tensioni tra potenze economiche e l’instabilità dei mercati finanziari rappresentano solo l’ultima fase di un’evoluzione storica che ha radici profonde.
Il rapporto tra Stati Uniti ed Europa, nel tempo, ha subito trasformazioni sostanziali, influenzate da eventi bellici, rivoluzioni economiche e strategie finanziarie che hanno ridisegnato gli assetti del potere globale.
Dall’Europa agli Stati Uniti: una genesi comune, un destino divergente
Gli Stati Uniti sono nati da un’eredità culturale europea, ma si sono rapidamente trasformati in un’entità autonoma e dominante. Le due guerre mondiali hanno rappresentato momenti di svolta: l’Europa, indebolita da conflitti interni e dalle proprie contraddizioni, ha progressivamente ceduto spazio all’egemonia americana. L’intervento degli USA nei due conflitti e l’adozione di politiche di ricostruzione come il Piano Marshall hanno sancito l’inizio di un nuovo ordine geopolitico.
La svolta del 1971: dalla parità aurea al dominio del dollaro
Un momento cruciale è rappresentato dalla decisione dell’amministrazione Nixon di abbandonare il Gold Standard. Da allora, il dollaro è diventato la principale riserva di valore globale, svincolata da un corrispettivo fisico e supportata dalla potenza militare ed economica americana. Questo cambiamento ha permesso agli Stati Uniti di finanziare il proprio debito a costi contenuti, imponendo di fatto una nuova forma di egemonia finanziaria.
La deregulation bancaria e l’egemonia del debito
La rimozione delle barriere tra banche commerciali e banche d’investimento – avviata sotto l’amministrazione Clinton – ha segnato una nuova fase del capitalismo finanziario. Le cosiddette “banche universali” sono diventate troppo grandi per fallire (“too big to fail”), creando un sistema fortemente esposto al rischio sistemico e alimentato da un debito crescente. In questo contesto, la finanza ha assunto un ruolo centrale nella gestione delle economie occidentali, spesso a scapito dell’economia reale.
Un mondo multipolare e le sfide dei BRICS
Oggi, le potenze emergenti riunite nei BRICS mettono in discussione l’ordine stabilito, proponendo alternative al dollaro come valuta di scambio internazionale e avviando politiche di de-dollarizzazione. In parallelo, l’Europa si trova in una posizione ambigua: stretta tra l’alleanza atlantica e la necessità di un’autonomia strategica sempre più urgente. Il debito pubblico e la fragilità energetica la rendono vulnerabile, mentre le trasformazioni tecnologiche e geopolitiche spingono verso una nuova definizione dei rapporti globali.
Conclusione
Il dominio finanziario, costruito su un debito strutturale e una moneta fiat, ha garantito per decenni la leadership degli Stati Uniti, ma oggi mostra i suoi limiti. L’Europa, dal canto suo, deve ridefinire il proprio ruolo tra sovranità economica, transizione digitale e sfide geopolitiche. Comprendere la storia di questi rapporti e le logiche che li regolano è essenziale per immaginare un futuro in cui il sistema finanziario sia al servizio dell’equilibrio globale, e non della sua continua instabilità.
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