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Fintech e innovazione finanziaria: startup, banche e regolatori verso il futuro della finanza

L’innovazione fintech rivoluziona banche, investimenti e risparmio. Startup, istituzioni e regolatori protagonisti del cambiamento.



Startup Fintech: un ecosistema in crescita tra luci e ombre

Secondo l’Osservatorio Fintech & Insurtech guidato proprio da Laura Grassi che abbiamo intervistato in questa intervista esclusiva FinanceTV, in Italia operano tra 400 e 500 startup fintech, molto più di quanto si pensi. Alcune si distinguono anche a livello internazionale, ma molte restano focalizzate sul mercato domestico, spesso ostacolate dalla difficoltà di raccogliere capitali e scalare il business.


Le fintech italiane offrono soluzioni tecnologiche per:

  • innovare prodotti e servizi finanziari esistenti;

  • migliorare l’esperienza digitale di banche e clienti;

  • introdurre nuovi modelli di risparmio e investimento.

👉 Un panorama dinamico ma ancora limitato nella crescita: “luci e ombre”,


Gli incumbent: banche e assicurazioni tra partnership e innovazione interna

Non solo startup: anche banche e compagnie assicurative si muovono nel mondo fintech.


Molte scelgono di:

  • investire in startup per consolidare partnership strategiche,

  • integrare soluzioni fintech in white label, mantenendo il proprio brand,

  • oppure sviluppare internamente progetti innovativi.

In Italia, quest’ultima strada è ancora poco battuta, ma rappresenta un’enorme opportunità per unire solidità finanziaria e agilità tecnologica.


Il ruolo del regolatore: sandbox e open finance

Terzo attore fondamentale è il regolatore, sempre più impegnato nel favorire l’innovazione controllata. In molti Paesi, come il Regno Unito e il Sud-Est asiatico, si sperimenta il sandbox regolamentare: un ambiente protetto dove startup e istituzioni possono testare soluzioni innovative, anche in deroga temporanea alle normative vigenti.


L’obiettivo è promuovere un ecosistema fintech sicuro ma evolutivo, che possa poi consolidarsi oltre la fase di sperimentazione. In parallelo, si fa strada il concetto di open finance: la condivisione sicura dei dati finanziari per semplificare i servizi e migliorare la personalizzazione dell’offerta al cliente.


Europa e Italia: un gap da colmare o una nuova direzione da scegliere?

Rispetto agli Stati Uniti o alla Cina, l’Europa appare indietro in termini di capitali, scala e integrazione. Ma per Laura Grassi la domanda giusta è un’altra: dobbiamo rincorrere o trovare una nostra via europea?


L’Europa è un mercato fortemente frammentato, con normative, lingue e pratiche finanziarie differenti. Questa frammentazione limita la crescita transnazionale delle startup e rallenta l’innovazione bancaria. Un esempio emblematico: una startup americana è “americana”, mentre in Europa una fintech è “italiana” o “francese”, non “europea”.


Serve quindi una nuova visione comune: un fintech europeo capace di superare i confini nazionali e favorire la collaborazione tra ecosistemi.


Conclusione

Il fintech non è solo tecnologia, ma una trasformazione culturale ed economica che ridefinisce il rapporto tra cittadini, istituzioni e mercato finanziario. Startup, banche e regolatori sono chiamati a collaborare per costruire un ecosistema aperto, innovativo e sostenibile, capace di rendere l’Europa protagonista del futuro digitale della finanza.



Guarda l'intervista completa su FinanceTV o ascolta

il Podcast FinanceTV Talks - Le Voci dell'Economia

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