
Parlare chiaro in Finanza: come comunicare fiducia in un’epoca di distrazione
Viviamo in un’epoca in cui l’informazione è ovunque, e troppo spesso trasmette più rumore che consapevolezza.
In questo contesto caotico, i consulenti finanziari si trovano davanti a una sfida cruciale: comunicare in modo chiaro, efficace e credibile, costruendo fiducia anche nei confronti di clienti disorientati, diffidenti o confusi da un sovraccarico di notizie.
Ne abbiamo parlato con Chiara Alzati, esperta di comunicazione e autrice del libro “Parlare chiaro nel settore finanziario”, in un episodio di Finance TV Talks – Le Voci dell’Economia. Ecco i punti salienti di questa intervista.
L’era della bulimia informativa: cosa significa comunicare oggi?
Chiara Alzati introduce un concetto chiave: la bulimia di informazioni. Oggi siamo iperstimolati da notizie, spesso non contestualizzate, che ci impediscono di costruire una visione coerente del futuro. Questo non solo mina la nostra capacità di pianificare, ma aumenta l’ansia, la paura e la confusione.
In questo contesto, il consulente finanziario deve evolversi da semplice informatore a facilitatore di consapevolezza, usando la comunicazione non per fare “cronaca”, ma per costruire fiducia e orientare le decisioni.
I tre pilastri della comunicazione finanziaria efficace
Secondo Alzati, la comunicazione finanziaria dovrebbe poggiarsi su tre pilastri fondamentali:
1. Chiarezza
Dietro ogni numero c’è una storia. Il consulente deve saper fare storytelling dei dati, aiutando il cliente a comprenderne il significato personale, senza lasciarlo solo davanti a grafici o previsioni.
2. Orientamento
Chi è disorientato non decide, oppure decide male. Il professionista deve guidare senza forzare, stimolando riflessione attraverso domande aperte del tipo: “Qual è l’emozione che ti sta guidando oggi?”, “Se questa decisione fosse per tuo figlio, cosa faresti?”.
3. Regolazione emotiva
La vera sfida è mantenere la centratura emotiva, sia per comprendere le ansie del cliente che per evitare giudizi affrettati. L’ingrediente segreto? La curiosità sincera, l’ascolto attivo e la volontà di comprendere prima di proporre.
Come gestire i bias cognitivi dei clienti
In finanza, la razionalità non è mai totale. I bias cognitivi – come l’ancoraggio al passato o l’illusione del controllo – influenzano fortemente le scelte economiche. Il consulente deve saper riconoscere queste distorsioni e lavorare con domande generative come:
“Cosa ti impedisce di valutare un’altra possibilità?”
“E se questa volta fosse diverso?”
“Se questa somma appartenesse a tuo figlio, faresti la stessa scelta?”
Conclusione: comunicare è creare valore
La comunicazione finanziaria non è un’opzione, ma una competenza chiave. Non serve solo a trasmettere dati, ma a trasformarli in decisioni consapevoli, in relazioni solide, in fiducia duratura. E per farlo servono empatia, metodo, educazione emotiva – e la volontà di restare umani in un mondo sempre più rumoroso.
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il Podcast FinanceTV Talks - Le Voci dell'Economia
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