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La Fiducia al Centro: empatia e relazione nella vendita efficace

In un mondo sempre più complesso, la figura del consulente finanziario cambia pelle. Non basta più essere solo esperti di mercati e strumenti di investimento.


Oggi, per costruire un rapporto duraturo con il cliente, servono empatia, ascolto, capacità di relazione e condivisione del sapere.


Ne abbiamo parlato con Davide D’Ambrogio, coach ed esperto di leadership, durante un episodio del podcast Finance TV Talk – Le voci dell’economia, incentrato sul nuovo ruolo relazionale e valoriale della consulenza finanziaria.


L’incertezza non si governa da soli

Il punto di partenza è chiaro: il consulente finanziario è spesso tra l'incudine e il martello. Da una parte le sue competenze tecniche, dall’altra mercati volatili, decisioni macroeconomiche globali e fattori fuori dal suo controllo.


In questo contesto, più che “vendere soluzioni”, il valore emerge nel costruire fiducia, nel diventare un riferimento costante e autentico nella vita del cliente. «Ci sono variabili che non possiamo controllare – afferma D’Ambrogio – ma possiamo sempre decidere come stare nella relazione».


La centralità dell’empatia e dell’ascolto

La cultura italiana è notoriamente riservata quando si tratta di denaro. Parlare apertamente di risparmi, obiettivi o patrimoni non è semplice. Per questo motivo, l’empatia e l’ascolto attivo diventano strumenti fondamentali.

Ma non sono solo tecniche: sono atteggiamenti, scelte intenzionali. Solo quando il cliente sente di potersi aprire, si riesce a portare alla luce i suoi bisogni più profondi. Non “quanto vuoi investire?”, ma “cosa significa per te garantire un futuro ai tuoi figli?”. È lì che nasce la vera relazione consulente-cliente.


La relazione prima del contenuto

In consulenza, partire subito dai numeri può essere un errore. Serve prima creare un contesto di fiducia. «La persona che ho davanti ha bisogno di sentirsi ascoltata, compresa, al centro del processo», spiega D’Ambrogio. Solo così si potrà arrivare a una co-costruzione del piano finanziario, in cui le scelte tecniche si fondano su obiettivi reali, personali, spesso emotivi.


Il coaching, in questo senso, fornisce strumenti preziosi. Permette di gestire le paure legate a status, incertezza, autonomia. E soprattutto, di ridurre quella diffidenza che spesso blocca il processo decisionale.


Il consulente come facilitatore e formatore

Un altro punto chiave emerso nella conversazione è il ruolo educativo del consulente. Il mondo finanziario è denso di gerghi tecnici, normative in evoluzione, strumenti complessi. Spesso, il cliente medio si sente spaesato. Qui, il consulente può diventare un abilitatore di conoscenza: non colui che prende decisioni al posto del cliente, ma colui che lo aiuta a comprendere.


È un cambio di paradigma: meno “delegare”, più “coinvolgere”. Il rischio? Essere talmente trasparenti da sembrare superflui. Il vantaggio? Rafforzare il legame di fiducia e rendere il cliente protagonista del proprio futuro.


Delega sì, ma mai passiva

Un monito importante riguarda la gestione del tempo e della relazione. La corsa ad acquisire clienti rischia di trasformare la consulenza in un processo impersonale. Ma la fiducia si rinnova nel tempo. Serve continuità, presenza, attenzione. «Ogni cliente deve sentire di avere un faro in ogni porto, un punto fermo in ogni passaggio importante della sua vita finanziaria», afferma D’Ambrogio.

Perché se è vero che si può delegare un piano d’investimento, non si può – e non si deve – delegare totalmente la comprensione di ciò che si sta facendo con i propri soldi.


Conclusione: la vera consulenza è una relazione che evolve

In un’epoca dominata dalla tecnologia e dalla velocità, la consulenza finanziaria più efficace è quella che rallenta per ascoltare. Che forma, accompagna, costruisce. Che mette al centro le persone, non solo i patrimoni.

Un consiglio, una scelta, un piano ben costruito nascono sempre da una relazione. Ed è lì, in quello spazio condiviso di fiducia, che può germogliare una consulenza autentica, duratura, trasformativa.


Guarda l'intervista completa su FinanceTV o ascolta

il Podcast FinanceTV Talks - Le Voci dell'Economia

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