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Short Selling: dopo il divieto. Obiettivo raggiunto?

SHORT SELLING. I venditori allo scoperto e gli operatori che prestano titoli sono rimasti calmi nonostante il controverso divieto di short selling di titoli bancari, introdotto in Europa questo mese.
I dati mostrano che la quantità di azioni in prestito – utilizzata come proxy per il tracciamento della scala delle posizioni corte – è scesa solo dello 0,1 per cento in media rispetto ai 15 giorni che hanno immediatamente preceduto l’annuncio del divieto di short selling dei titoli bancari da parte di Francia, Spagna, Italia e Belgio.
La pratica è in gran parte appannaggio degli hedge funds ed è il bersaglio preferito dei legislatori e dei politici durante i periodi di stress del mercato, anche se gli studi dimostrano che i divieti peggiorano le condizioni degli scambi e fanno poco per prevenire il declino delle azioni.
Gli ultimi dati, forniti da Data Explorers, mostrano anche che, in media, solo il 2,35 per cento di ogni titolo è in prestito.
I numeri (bassi e poco significativi), potrebbero gettare nuova benzina sul fuoco delle lobbies pro-short selling, per le quali la vendita allo scoperto non è  "il problema", come dimostrano i dati e alla luce dell’andamento (al ribasso) dei mercati azionari.

TUTTAVIA, i regolatori avevano già rivendicato la vittoria affermando che loro scopo era semplicemente quello di calmare i mercati.
"Dal divieto, c’è stato un netto cambiamento nei volumi e nella volatilità dei titoli finanziari, che ora si comportano più o meno in linea con gli altri stock", ha dichiarato Thierry Francq, segretario generale della AMF ,regolatore del mercato azionario francese.
La relativa calma del mondo del prestito titoli in questo momento è in netto contrasto con il furore che ha salutato una più ampia serie di restrizioni introdotte nel 2008, nel caos che seguì il crollo della Lehman Brothers.
Allora, le ire dei politici erano così grandi che alcuni tra i più grandi finanziatori di titoli – tipicamente i fondi pensione – sospesero i loro programmi di prestito.
Accademici e traders sono, tuttavia, ancora scettici circa l’effetto dei divieti, riferendosi all’esperienza del 2008, quando il "sollievo", durò per qualche giorno e, in seguito, non riuscì a scongiurare la condizione di "underperformance" delle banche.  Il divieto mira forse a curare il sintomo e non la malattia. Come cercare di guarire una polmonite con un’aspirina?