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Economia e Dintorni

Robin Tax- bufera sui Titoli

 INVERSIONE TENDENZA. Ma in tutto c’è una prima volta…infatti basta guardare la chiusura di questi titoli nella giornata di ieri e capirci qualcosa? No, perché nessun dato macroeconomico ha segnalato un’inversione di tendenza dell’economia né un’imminente aumento di rating per nessun stato. Ed allora come mai si è verificato questo tonfo? La risposta è insita nella manovra varata nella giornata di venerdi 12 agosto dal governo italiano, ossia la nuova Robin Tax che si e’ abbattuta sui titoli dell’energia. 

 
A PAGARNE il prezzo piu’ alto e’ stato il ministero dell’Economia e del Tesoro che, direttamente e indirettamente, e’ azionista di riferimento delle società citate e che ieri ha visto il valore delle societa’ ridursi di 3,94 miliardi con una flessione di valore delle quote del Tesoro di 1,65 miliardi; una cifra importante considerando che dall’inasprimento della Robin Tax l’esecutivo si attende 3,6 miliardi di cui 1,8 miliardi nel 2012 e 900 milioni sia nel 2013 che nel 2014.
 
IL CALO IN BORSA del 4,25% di Enel, ad esempio, ha fatto perdere alla societa’ 1,42 miliardi di capitalizzazione rispetto a venerdi’ e, considerando che il Mef ha una quota del 31,2%, la riduzione per il Tesoro e’ di 430 milioni. Per Terna (30% Cdp e 6,1% Mef), a causa del -13,64% registrato a Piazza Affari, la capitalizzazione si e’ ridotta di 800 milioni, di cui 280 milioni sono ascrivibili a via XX settembre. 
 
Con Snam Rete Gas (50% Mef attraverso Eni) che oggi ha perso il 9,9%, la contrazione di valore della quota del Tesoro e’ di 640 milioni (1,29 miliardi nel complesso). 
 
ALLA LUCE dell’andamento del titolo, il gruppo energetico ha rilasciato una nota in cui ha sottolineato di attendersi dall’inasprimento della Robin Tax un impatto in termini di maggiori oneri fiscali di 150 milioni per gli esercizi 2011, 2012 e 2013, ma ha comunque confermato la propria politica di dividendi. Per quel che riguarda Enel Green Power (69,1% Tesoro attraverso Enel) il -5,42% a Piazza Affari si traduce per il ministero dell’Economia in 300 milioni di capitalizzazione in meno su 430 milioni complessivi per la societa’. 
 
Il dicastero di via XX settembre si puo’ consolare con i rialzi di Saipem (+1,2%) e Eni (+0,46%), ma l’incremento della capitalizzazione di spettanza del Tesoro e’ di appena 130 milioni.