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Economia e Dintorni

Fed, quali saranno le prossime mosse?

 WALL STREET ieri ha guadagnato circa il 3% su rumors circa un nuovo piano di aiuti nell’ordine di 500/600 mld di dollari. Però gli analisti di diverse case d’affari non la pensano come il mercato. Infatti, il presidente Ben Bernanke dovrebbe usare il suo discorso, in calendario per il 26 agosto alle 10 (le 16 in Italia), per parlare degli sforzi della Fed a sostegno dell’economia e "per delineare le opzioni ancora disponibili", ma senza annunciare nulla di nuovo, "perche’ non e’ ne’ il momento ne’ il luogo per significative inversioni di rotta della politica della Fed", come hanno sottolineato in una nota agli investitori gli analisti di Bank of America Merrill Lynch. 

 
BERNANKE. In questo senso, Bernanke potrebbe "deludere i mercati, ribadendo piuttosto che chiarendo le recenti dichiarazioni del Fomc", il braccio di politica monetaria della Fed. Secondo Mark Gertler, professore di economia alla New York University, tutte le opzioni sono in realta’ sul tavolo, compreso un nuovo round di acquisti di asset o un terzo programma di quantitative easing: "Un Qe3 e’ una possibilita’ in presenza di un significativo rallentamento dell’economia o di straordinarie pressioni sui mercati finanziari", ha detto Gertler, ricordando che con il primo round di acquisto di bond, tra dicembre 2008 e marzo 2010, la Fed ha comprato piu’ che altro mortgage security per 1.700 miliardi di dollari, mentre con la seconda manovra, da novembre 2010 a giugno 2011, ha acquistato titoli di stato per 600 miliardi di dollari. 
 
DETTO QUESTO, secondo Marvin Goodfriend, ex funzionario della Fed e ora professore alla Carnegie Mellon University, "sarebbe un errore segnalare apertura verso un nuovo acquisto di asset: l’inflazione sta crescendo ed e’ vicina al limite superiore della forchetta giudicata ottimale dalla Fed". 
 
NELL’ATTESA, una cosa e’ certa: se Bernanke nel 2006 a Jackson Hole uso’ il suo primo discorso come presidente della Banca Centrale per fare un intervento accademico sulla globalizzazione, le circostanze successive lo hanno costretto a fare considerazioni piu’ puntuali, sulla recessione o sulla crisi finanziaria. E quest’anno, per la quinta volta consecutiva, non potra’ fare a meno di fare lo stesso. 
 
Non ci resta che attendere venerdi, ma in questi momenti il mercato e gli investitori sembrano ragionare nella giusta direzione. Vedremo!!!