IL PRESIDENTE, ha comunque, affermato che l’’economia degli Stati Uniti è a rischio», minacciata anche dai problemi delle economie europee nonostante una «limitata esposizione diretta». Confermando i timori indicati nel discorso di ieri sulla ripresa economica, e confermati dall’agenzia di rating Moody’s che si è detta molto preoccupata per il problema del tetto al debito pubblico, ma anche facendo dietrofront su una nuova tornata di quantatitave easing.
È NECESSARIO fare il possibile per evitare il default, ha spiegato Bernanke nel corso di un’audizione alla commissione bancaria del Senato. «Un default degli Stati Uniti distruggerebbe la fiducia e causerebbe una nuova crisi e caos». Secondo il numero uno della Fed la ripresa è «ancora fragile» e le debolezze del mercato immobiliare sono uno dei motivi più importanti della crescita lenta.
ALLO STESSO tempo Bernanke ha fatto un passo indietro sulla Qe3, la terza ondata di iniezione di liquidità sui mercati a cui aveva accennato nel discorso di ieri. «Non siamo preparati a ulteriori azioni», ha detto Bernanke e i mercati finanziari sono nervosi a causa della situazione dell’Italia, la cui posizione fiscale resta però «migliore della Grecia». Per Bernanke non saranno necessari pacchetti di salvataggio per le economie di Italia e Spagna.
Questa indicazione ha fatto riprendere quota al dollaro nei confronti dell’euro. La divisa europea ha perso terreno da 1,4236 dollari a 1,42.