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Economia e Dintorni

Banca d’Italia, manovra: “Inevitabili effetti restrittivi”

MANOVRA. "Inevitabili effetti restrittivi" sull’economia. Questo il monito del vice direttore generale di Bankitalia, Ignazio Visco che evidenzia l’urgenza e la necessità di "minimizzare effetti negativi sul Pil". "Da molti anni la crescita economica è in Italia inferiore a quella degli altri paesi dell’Unione europea. Eventuali modifiche alla struttura della manovra devono tagliare gli aumenti delle entrate, e accrescere le misure strutturali". Visco aggiunge inoltre che "il riequilibrio dei conti pubblici deve associarsi a una politica volta al rilancio delle prospettive di crescita della nostra economia”. In uno scenario che "resta ancora estremamente incerto", secondo Bankitalia, potrebbe prospettarsi una crescita del Pil "inferiore al punto percentuale" nel 2011 e "ancora più debole nel 2012".
Bankitalia osserva che la congiuntura attuale e le prospettive nel medio-lungo temine "richiedono una risposta pronta e decisa: nel perseguimento del pareggio di bilancio, con interventi strutturali, e nella creazione di condizioni favorevoli alla crescita economica".
Un rallentamento della crescita rappresenterebbe un ostacolo lungo la strada verso il raggiungimento del pareggio di bilancio e l’obiettivo di riduzione del debito.
La Banca d’Italia invita inoltre Governo e Parlamento a "monitorare attentamente l’attuazione delle misure correttive".

VISCO
affronta anche il tema dell’ evasione fiscale, osservando che "continua a essere un fenomeno rilevante" per cui si rendono necessari "interventi più incisivi" al fine di contrastare un fenomeno che si ripercuote sui contribuenti "che rispettano le norme".
Relativamente alla pressione fiscale, le analisi di Bankitalia stimano che tra il 2011 e il 2014  potrebbe crescere di 1,9 punti percentuali, e continuare ad aumentare nel 2012 e nel 2013 (rispettivamente di 1,1 e 0,7 punti), fino a toccare nel 2014 il massimo storico del 44,5 per cento. E 2tale livello sarebbe ancora maggiore – ha precisato Visco – se gli enti decentrati compensassero, anche solo in parte, la riduzione dei trasferimenti statali con un aumento dell’imposizione a livello locale. Di contro, l’impatto sul prelievo verrebbe mitigato qualora, come indicato dal governo, almeno una parte dell’aggiustamento connesso con l’esercizio della delega fosse realizzato sul lato della spesa".