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Usa, raccolti e volatilità:
prezzi sull’ottovolante

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L’analisi svolta dall’Ufficio Studi BG Saxo

La volatilità osservata sui mercati dei cereali statunitensi durante la stagione della semina sembra destinata a continuare nella fase di crescita delle colture. L’ultimo movimento dei prezzi è stato innescato dal rapporto sulle scorte e sulle superfici coltivate di venerdì scorso. Mentre sono state osservate scorte in declino in tutte e tre le principali colture (mais, grano e soia), è stata la superficie coltivata a mandare in avvitamento i prezzi del mais e del frumento.

Gli hedge fund sono rimasti fortemente long di future sul mais nella settimana fino al 25 giugno, in vista della relazione sulla superficie coltivata che ha portato al crollo delle quotazioni nella giornata di venerdì scorso. Le posizioni nette sul mais sono passate da un record di 322 lotti short ad aprile a 188.000 lotti long, ai massimi da un anno. Questo probabilmente aiuta a spiegare il sell-off generatosi da venerdì, con il contratto di dicembre sul mais che ha rintracciato di quasi il 50% rispetto alla salita tra maggio e giugno. Le prossime settimane continueranno a essere molto volatiliti, data l’incertezza che viene da più fronti.

I traders non si concentrano solo sul potenziale per il clima caldo previsto negli Stati Uniti per i prossimi giorni, che potrebbe rafforzare le prospettive di un buon raccolto, ma stanno anche tenendo d’occhio il potenziale riavvio dei negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina. Dopo l’incontro del G20 tra Trump e Xi, il presidente americano ha nuovamente affermato che la sua controparte ha promesso di acquistare “enormi” quantità di prodotti agricoli statunitensi. Dopo aver assistito a diverse false partenze, il mercato ha adottato un approccio attendista a questa recente dichiarazione di Trump.

05/07/2019 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Jonathan Figoli