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Usa, Cina e DIPLOMAZIA della griglia

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La Cina e gli Stati Uniti hanno annunciato un accordo in dieci punti che rilancia le relazioni commerciali tra i due paesi. Si tratta del primo passo del piano dei 100 giorni che era stato siglato dei leader delle due principali economie mondiali il mese scorso.

"L’accordo, che riguarda 10 aree di interesse, favorirà l’accesso di diversi prodotti americani nel mercato cinese. Si inizia dalla carne bovina, che era bandita in Cina del 2003 con il pretesto della mucca pazza, un provvedimento che era stato recentemente ritirato. All’interno dell’accordo rientrano altri prodotti come il gas naturale e i servizi finanziari, con il mercato cinese dei pagamenti elettronici che sarà aperto alle grandi multinazionali americane come Visa e Mastercard e alle società di valutazione del credito", spiega Richard Flax, chief investment officer di Moneyfarm, che poi aggiunge: "Sull’altro lato della bilancia, gli investimenti diretti degli imprenditori cinesi negli Stati Uniti verranno favoriti e ad alcuni prodotti, come il pollo cinese (cotto), verrà aperto il mercato americano".
 
Flax, secondo lei si tratta di un accordo di primo piano?
Gli esponenti di entrambe le parti hanno confermato che questo accordo vada nella direzione di ridurre il deficit commerciale che esiste tra i due Stati. Gli Stati Uniti hanno un deficit commerciale di 310 miliardi di dollari nei confronti della Cina, questo vuol dire che le merci cinesi che vengono vendute negli Stati Uniti valgono 300 miliardi di più di quelle made in Usa che vengono vendute nella repubblica popolare.
Anche l’apertura agli investimenti cinesi è un modo per riportare equilibrio nella bilancia dei pagamenti: quando i capitali viaggiano da un blocco all’altro tramite il commercio, lo sbilanciamento si può compensare facendo tornare un po’ di dollari indietro tramite investimenti finanziari e diretti. Da un punto di vista monetario ciò riduce il conto che la Fed si trova a dover pagare alla controparte cinese.
Evidentemente i prodotti inclusi nei 10 punti non hanno la possibilità di incidere significativamente su questo squilibrio. Non sono infatti inclusi alcuni dei settori al centro delle controversie più aspre come l’alluminio, il ferro e l’acciaio. Inoltre la Cina non ha dimostrato in passato di essere un partner del tutto affidabile quando viene il momento di implementare la politica commerciale, dichiara.
 
Ma qual è il suo valore simbolico? Si tratta allora di un accordo di importanza secondaria? Una piccola vittoria che servirà a Trump per far felice alcuni dei gruppi di pressione che lo hanno sostenuto durante la campagna elettorale?
Apparentemente no. L’accordo ha un forte valore simbolico e arriva dopo le parole al miele che il Presidente Usa ha rivolto a Xi, riconoscendolo come un grande leader. Alcuni dei punti inseriti al suo interno, come per esempio quello che sancisce la presenza della delegazione americana a un evento importante come la presentazione del piano di investimenti continentali One Belt One Road avvenuto ieri, sembrano pensati soprattutto per sancire urbi et orbi il nuovo riconoscimento reciproco e formale tra le due superpotenze.
Anche il fatto che al centro dell’accordo ci sia la carne, il prodotto che era stato al centro della recente contesa commerciale con l’Europa, sembra indicare che gli Usa di Trump sono pronti a trovare nuovi sbocchi per i loro prodotti. Non è più il momento dei toni di fuoco che il presidente aveva usato in campagna elettorale contro la Cina, promettendo tariffe punitive ed etichettando il gigante asiatico come un manipolatore della valuta. Adesso il rapporto sembra normalizzarsi, anche attraverso una serie di passaggi simbolici.
 
Cosa rappresenta per gli investitori?
Per gli investitori si tratta senz’altro di una buona notizia. La Cina è una delle componenti fondamentali della crescita globale, un dato macroeconomico che ha il potenziale di dare una forte spinta agli indici azionari. Le aspettative, che alla fine dell’anno scorso non sembravano rosee, stanno crescendo sulla spinta dei dati macroeconomici. Dopo un primo trimestre positivo c’è l’impressione che questa nuova disposizione possa dare una spinta a questo trend. Intorno al Pacifico, intanto, in molti potranno festeggiare con una buona bistecca.
 
 

  

17/05/2017 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Redazione