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Un nuovo patto di competitività per l’Europa

La Germania vuole lanciare un "Patto di competitività", sul modello del Patto di Stabilità già in vigore sulle finanze pubbliche, per costringere i governi europei ad una maggiore convergenza delle politiche economiche.

EUROPA E COMPETITIVITA’. La proposta verrà formalizzata oggi dalla Cancelliera Angela Merkel durante il vertice dei capi di governo che si ritrovano a Bruxelles. Non sono attese decisioni immediate. Ma l´obiettivo dell´accoppiata franco-tedesca è di far approvare l´idea al vertice di marzo, quando si dovrà anche decidere sul potenziamento del Meccanismo di Stabilizzazione permanente, il fondo salva-stati varato dopo la crisi dei debiti sovrani l´estate scorsa.
Anche se non si conoscono i dettagli del piano tedesco, alcune delle idee generali sono note. La Merkel vorrebbe affermare alcuni principi che tutti i governi sarebbero tenuti a seguire: riforma dei sistemi pensionistici con innalzamento dell´età in relazione all´andamento demografico in ciascun Paese; eliminazione del legame tra salari e inflazione (che è ancora in vigore in alcuni Paesi, come in Francia); approvazione di una norma costituzionale che vincoli ciascun Parlamento a non superare un determinato livello di indebitamento.

La Francia inoltre insiste per inserire nel pacchetto una armonizzazione della fiscalità sulle imprese per evitare fenomeni di dumping fiscale come avviene in Irlanda e in alcuni Paesi dell´Est europeo. L´idea dei tedeschi, illustrata giovedi dal ministro delle Finanze Schauble, è che queste riforme, destinate a chiudere il cerchio della governance europea, dovrebbero applicarsi almeno ai Paesi della zona euro, attraverso una forma di cooperazione rafforzata che verrebbe formalizzata anche da un vertice annuale dei capi governo dell´Eurogruppo. Per far passare l´idea, ieri la Merkel è volata a Madrid ottenendo un consenso di massima. «Condividiamo con la Germania l´idea di una governance economica europea», ha detto il premier spagnolo Zapatero.

PERPLESSITA’. Tuttavia, più che nel merito, l´iniziativa franco-tedesca si scontra con una serie di riserve sul metodo. La Commissione è dura di fronte al crescente accento messo sulla cooperazione intergovernativa. «Non è necessario reinventare la ruota», ha detto la scorsa settimana il portavoce di Bruxelles, ricordando che «nella sostanza molti elementi del pacchetto si trovano già nelle nostre proposte». Secondo la Commissione «il sistema migliore per affrontare queste questioni è il metodo comunitario». Posizione altrettanto critica è stata espressa ieri dal presidente dell´Eurogruppo, il premier lussemburghese Juncker. «Mi dà fastidio che sempre più si punti a strumenti intergovernativi.

Non è che uno fa una cosa e gli altri lo devono seguire. Prima se ne discute insieme e poi si cerca di coordinarsi». La discussione, al vertice di oggi, si preannuncia accesa. Giovedi intanto la Bce ha mantenuto invariati il tasso base all´1%, nonostante la crescita dell´inflazione. Secondo il presidente della Banca Centrale, Trichet, la situazione migliora: «Si conferma il momento positivo dell´Eurozona, le esportazioni beneficano della ripresa e di un commercio mondiale che cresce più del previsto». Infine, nel quadro dei nuovi strumenti di governance economica, ieri il Parlamento europeo ha dato il via libera alle nomine dei presidenti delle tre Authority europee che dovranno controllare banche, assicurazioni e borse. L´italiano Andrea Enria è stato confermato a capo dell´autorità bancaria; un olandese guiderà l´authority per i mercati finanziari e un portoghese quella su assicurazioni e fondi pensione.

08/02/2011 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Redazione