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Un esempio concreto del ciclo di vita

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La fase T1 del ciclo vitale è collocabile della nascita fino a quando il soggetto acquisisce una posizione lavorativa ed è in grado di far fronte al proprio sostentamento, intorno ai 25-30 anni  . Da questo momento si realizza un ipotetico punto di pareggio tra quanto il soggetto ha consumato e il flusso dei suoi redditi.

La seconda T2 concerne tutto il periodo lavorativo e va dai 30 ai 60-65 anni. Il soggetto lavorando inizia ad accantonare parte del reddito per l’acquisto dell’abitazione (l’80% degli italiani possiede una casa), la cura, l’educazione ed il mantenimento dei figli, l’accumulazione di un capitale per far fronte agli imprevisti, nonchè un’attenta pianificazione finanziaria con lo scopo di  prevedere e anticipare i bisogni che sorgeranno durante la vecchiaia.

A questo proposito diventa importante una attenta analisi dei prodotti assicurativi, al fine di non essere colti impreparati di fronte ad ogni eventualità. Un’asset allocation funzionale dovrebbe comprendere sia gli strumenti assicurativi che quelli finanziari e il loro peso dovrebbe essere ripartito in funzione del profilo di rischio, degli obiettivi e delle esigenze dell’investitore.

L’accumulazione del denaro può avere lo scopo di migliorare lo standard qualitativo della vita, basando i propri consumi su modelli aspirazionali, ad esempio un certo tipo di macchina, un certo di stile di vita .

L’ultima fase T3 è il pensionamento. I redditi derivano in parte dalla pensione (anche quella integrativa) ed in parte dai proventi della pianificazione finanziaria effettuata nel periodo precedente.

La parte di patrimonio che non viene consumata viene lasciata agli eredi, ma sarebbe azzardato dire che l’individuo risparmia al fine di trasmettere un patrimonio perchè ciò accade solo in pochi casi, anche se questo tema sta diventando rilevante. L’accumulazione ha tipicamente il fine di tutelare se stessi dagli imprevisti o le persone care inabili.
 

Di seguito un esempio di ciclo vitale. I dati sono stati raccolti da un’indagine della Banca d’Italia. Per ogni classe di età vengono indicati il reddito e il consumo famigliare. La teoria di Modigliani trova una conferma empirica. Il reddito e il consumo seguono un trend positivo dall’andamento molto simile per tutta l’età lavorativa, infatti le proporzioni di risparmio e consumo rimangono costanti all’aumentare del reddito.

Successivamente decrescono fino ad arrivare al livello minimo in prossimità della morte. La differenza tra queste variabili rappresenta il risparmio che rimane pressoché costante fino al periodo precedente la pensione, quando raggiunge il massimo livello e quello immediatamente prima della morte, quando è al minimo assoluto. La teoria di Modigliani trova un valido riscontro empirico nella realtà italiana.

 

Nella tabella si possono individuare i tre cicli studiati da Modigliani. Il primo giunge fino ai 30 anni. Il secondo si ottiene facendo una media dei risparmi e dei consumi delle tre classi di età che fanno parte di t2, cioè tra i 31 e i 65 anni. Oltre i 65 anni inizia il tempo t3. Graficamente la parte evidenziata rappresenta il risparmio.

Ciascun individuo nel corso dell’intero ciclo vitale detiene una scorta di moneta per il pagamento delle transazioni e accumula denaro per gli imprevisti. Le altre ragioni del risparmio variano secondo l’età del soggetto. Sotto è riportata una tabella che sintetizza i bisogni fondamentali di ogni ciclo.

Dalla nascita all’età adulta il soggetto deve completare la sua formazione e riceve sostegno economico dai genitori; non produce alcun reddito e si limita a consumare.

Nella fase successiva inizia a godere di un reddito da lavoro e per ricercare una maggiore sicurezza compra una casa. La scelta di ricorrere all’indebitamento è d’obbligo se non è presente un aiuto da parte dei genitori.

Frequentemente la scadenza del debito è molto lunga ed è completamente rimborsato solo alla fine del periodo lavorativo.

Dopo aver soddisfatto il bisogno di maggiore sicurezza, l’individuo utilizza il reddito per migliorare il suo stile di vita e quello della famiglia, per esempio comprando una macchina più prestante, concedendosi più viaggi ecc. Se ci sono figli uno degli obiettivi fondamentali è la loro cura e educazione.

Il focus della famiglia è sull’investimento sicuro (quello in grado di garantire il capitale investito), sui prodotti assicurativi (in grado di tutelare da eventi accidentali) e su quelli previdenziali (al fine mantenere lo stesso livello di reddito corrente anche durante la pensione).

Durante l’ultima fase del ciclo, il soggetto utilizza il denaro accumulato allo scopo di garantirsi una vecchiaia serena. A tale proposito, gli investimenti più probabili sono quelli con rendimento e capitale garantiti (per esempio titoli di Stato) e le polizze assicurative di carattere sanitario.

La motivazione principale dell’accumulazione del risparmio è la protezione dagli imprevisti e la parte non utilizzata è destinata agli eredi.

06/01/2011 | Categorie: Investimenti Firma: Redazione