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Ue-Usa, è “guerra”: dai Levi’s alle Harley, scattano i dazi

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Da oggi partono i dazi dell’Ue su prodotti americani per 2,8 miliardi di dollari

L’Europa risponde a Trump facendo scattare da oggi i dazi su 2,8 miliardi di dollari di prodotti Usa. Ce n’è per tutti i gusti: dai diffusissimi jeans Levi’s alle famose moto Harley Davidson, passando per il whisky, le sigarette, il cibo e molto altro. È questa dunque la risposta di Bruxelles alla politica protezionista a stelle e strisce, che aveva imposto maggiorazioni tarrifarie sulle importazioni di alluminio e acciaio anche dal Vecchio Continente.

L’antefatto

Ricapitolando. A causare la dura replica europea sono stati i dazi imposti dalla Casa Bianca al 25% sull’acciaio e al 10% sull’alluminio. Un pacchetto di misure protezionistiche che colpisce anche Canada e Messico e che inizialmente era stato sospeso, lasciandolo pendere come minaccia nella speranza di trovare intese alternative e favorevoli agli Usa. Accordi che non sono arrivati: dall’inizio di giugno le misure sono entrate in vigore.

La risposta

Ed ecco pronta la contromossa. I dazi europei sono stati imposti su una lunga lista di prodotti americani, 200 categorie merceologiche. Ci sono barche, moto (Harley-Davidson), tessili (Levi’s), prodotti agricoli (mais, tabacco, riso), cibo (burro di arachidi, succhi di arancia e mirtillo), bourbon, whisky, sigarette, trucchi, fondotinta, t-shirt e canottiere. Oltre ovviamente a prodotti legati ad alluminio ed acciaio, come laminati, barre inossidabili, tubi senza saldatura, fili d’acciaio, porte, finestre e via dicendo. La maggiorazione tariffaria è generalmente del 25%.

Le mosse future

Una situazione che preoccupa. Anzitutto perché l’Ue stima che non siano sufficienti le misure di oggi per “pareggiare” l’affondo di Trump (del valore di 6,4 miliardi). E nel giro di tre anni o prima potrebbe far scattare tariffe su altri 3,6 miliardi di euro di prodotti. Mentre gli Usa, di contro, potrebbero colpire al cuore la locomotiva europea sulle importazioni di automobili. Ipotizzare un balzello al 25% (dal 2,5% attuale) vorrebbe dire, in questo caso, un colpo fino a 20 miliardi di dollari per la Germania e quasi 30 miliardi per l’Europa. Le guerre, ormai, partono dalla scrivania.

22/06/2018 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Luca Losito