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Brexit fa crollare Thomas Cook:
quando la politica fa sfracelli

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L’evento drammatico scuote i mercati

Il re del turismo Thomas Cook chiude la claire e lascia a piedi i suoi viaggiatori, dopo una storia di quasi 200 anni. Vittima della Brexit e della schizofrenia dei mercati, che l’hanno portata in bancarotta nel giro di soli tre anni: dal voto per l’uscita della Gran Bretagna a oggi il titolo ha perso infatti il 96% del valore.

Oggi intanto 600mila turisti in viaggio, tra cui 150mila inglesi, faranno i conti con il fallimento di Thomas Cook, il tour operator britannico con 178 anni di storia alle spalle, che ha chiesto ieri sera la liquidazione giudiziaria annunciando che “sono cancellati tutti i futuri voli e le future vacanze”. Thomas Cook non è riuscita a raggiungere un accordo con i creditori e questo ha innescato la richiesta di bancarotta mettendo a rischio 22mila posti di lavoro a livello globale, di cui 9mila in Gran Bretagna.

Sono i primi effetti drammatici e tangibili del rigurgito sovranista che sta trascinando l’Inghilterra verso l’uscita dall’Ue. Una scelta politica molto azzardato. In un mercato globalizzato e interconnesso, era lecito aspettarsi delle dure conseguenze. Ora è toccato a Thomas Cook, domani chissà. I mercati restano all’erta.

23/09/2019 | Categorie: Economia e Dintorni , Investimenti Firma: Luca Losito