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Tassi fermi ? attenzione all’inflazione

Giovedì prossimo si riunirà la Bce, quale sarà la decisione ? il parere degli esperti

BCE E TASSI. Il parere degli analisti e’ concorde sull’esito della riunione del board della Bce di giovedi’ prossimo: i 23 componenti del Consiglio direttivo, dopo aver dato il benvenuto all’ultimo arrivato, il Governatore della Banca di Estonia, confermeranno il tasso di rifinanziamento dell’Eurozona al minimo storico dell’1%, in vigore dal maggio 2009. Una prima stretta, spiegano gli analisti delle principali banche europee, non e’ in vista prima della fine di quest’anno.

Ma il dato sull’inflazione europea di dicembre, diffuso pochi giorni fa, ha sicuramente attirato l’attenzione dei ‘falchi’ in consiglio, e cioe’ di quegli esponenti, soprattutto dai Paesi settentrionali dell’Unione, che vogliono contrastare da subito qualsiasi segnale di inflazione e ritirare tutte le misure straordinarie di supporto al settore finanziario decise durante la crisi, in particolare il programma di acquisti di bond governativi, gia’ aspramente criticato in passato da Axel Weber, presidente della Bundesbank.


LA QUESTIONE INFLAZIONISTICA.
L’inflazione in dicembre ha superato per la prima volta da due anni la soglia del 2%, considerata ‘critica’ dalla Bce, al 2,2% annuo dall’1,9% di novembre e il 2,1% previsto dagli analisti. Le pressioni principali sui prezzi dovrebbero essere giunte dall’energia e dai prodotti alimentari, mentre il dato ‘core’ dovrebbe essere variato marginalmente.  L’inflazione tendenziale, "dovrebbe stabilizzarsi intorno a questi livelli nei primi mesi dell’anno e scendere leggermente in seguito".

L’andamento nel complesso e’ "un po’ piu’ veloce" di quanto previsto dalla Bce nelle stime diffuse a inizio dicembre. Il dato "non cambia radicalmente le carte in tavola ma, assieme a un gap produttivo che si sta assottigliando e una lenta ripresa del ciclo del credito, e’ un altro segnale che i tassi di interesse non possono restare all’infinito all’attuale livello di emergenza". Per UniCredit la stretta dovrebbe partire a fine 2011, mentre le condizioni straordinarie di liquidita’ dovrebbero continuare oltre questa data per sostenere il fragile settore bancario nei Paesi periferici dell’Eurozona.

Anche da Francoforte affermano che "le attese sono di un’inflazione del 2% nel 2011. Mantenere i tassi a minimi storici, non e’ piu’ adeguato". A partire dalla seconda meta’ del 2011, la Bce iniziera’ ad aumentare i tassi di interesse: "sara’ l’inizio di una cauta normalizzazione". Se il trend dei prezzi dovesse continuare, la Bce sara’ costretta a rivedere al rialzo la stima d’inflazione per il 2012, ora all’1,5%, quando diffondera’ le previsioni aggiornate a inizio marzo. Gia’ da giovedi’ prossimo, Trichet avvertira’ i Governi europei che la Bce non fara’ finta di niente di fronte a un aumento dell’inflazione o delle attese di inflazione e agira’, se necessario.

 

 

 

07/01/2011 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Vincenzo Polimeno