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Esg, effetto Greta: carta con
blocco oltre soglia ecologica

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Si chiama Doconomy la banca che si muove secondo l’ideale “Everyday Climate Action”

In Svezia l’effetto Greta sta già rivoluzionando i modelli di business delle banche. Una in particolare, Doconomy, sembra aver messo gli obiettivi ecologici perfino davanti a quelli di profitto. Non si spiega altrimenti la scelta di emettere una carta di credito che traccia le emissioni di CO2 di ogni acquisto fatto e che si blocca nel caso in cui uno superi il limite pro capite stabilito dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite.

D’altronde una banca che si presenta con il claim “Everyday Climate Action” non potrebbe fare altrimenti. E così, Doconomy, offre un’app che permette di tracciare l’impronta di carbonio di ogni acquisto con carta di credito. Il criterio è quello stabilito dall’Åland Index, pubblicato dalla banca che ha generato l’istituto “green”, Ålandsbanken Abp, non nuova a iniziative di questo tipo. Il bello è che nella sua versione Black, il conto corrente impedisce di continuare a spendere se l’impronta ecologica supera il limite di emissioni pro capite stabilito dall’IPCC, l’organismo delle Nazioni Unite che valuta la portata dei cambiamenti, nel suo rapporto 2018.

Il consumatore svedese medio produce emissioni per circa 10 tonnellate di CO2 equivalente, il 60% delle quali originata dal consumo. Se si andasse oltre, davanti alla cassa di un qualche esercizio potrebbe arrivare una notifica di “transaction denied”. Una scelta forte quella del blocco della carta, che limiterà l’aggravio delle emissioni serra dei clienti. Non sarà la banca che guadagnerà di più dal retail. Ma nella patria di Greta, forse, anche questo non ha più troppa importanza.

23/07/2019 | Categorie: Investimenti Firma: Luca Losito